
L'autunno è il momento perfetto per raccogliere tesori naturali come uva, funghi e castagne, ma la raccolta delle castagne può presentare insidie se non sai come distinguere le castagne vere dalle castagne matte. Queste ultime, note anche come selvatiche o false, non sono commestibili e possono persino risultare nocive. Ecco come riconoscerle e perché è importante farlo.
Le castagne matte provengono dall'ippocastano, non dal castagno, e sono facilmente reperibili lungo i viali cittadini o nei parchi già dall’inizio dell’autunno. Nonostante il loro aspetto gradevole e lucido, queste castagne sono racchiuse in un riccio verde con poche spine corte e distanziate, che solitamente contiene un solo frutto, grosso e rotondo. Non sono commestibili e, anzi, possono provocare una vera e propria intossicazione, causando sintomi come vomito, diarrea e irritazioni intestinali. Contengono saponine, sostanze che conferiscono loro un sapore amaro e un odore sgradevole durante la bollitura.
Nonostante la loro tossicità, le castagne matte hanno un posto nelle credenze popolari. Si dice che tenerne una in tasca possa allontanare il raffreddore. Quindi, se ti trovi in un parco e ne vedi qualcuna, magari seguire questa tradizione non costa nulla!
Le castagne vere provengono dall'albero di castagno e sono commestibili, oltre ad essere un'ottima fonte di nutrienti. Ricche di amidi, proteine, sali minerali (come potassio, magnesio e ferro) e vitamine (C, B1, B2, PP), sono racchiuse in un riccio con aculei numerosi e pungenti. All'interno, trovi da due a tre castagne, una più grande e altre più piccole e schiacciate. Queste castagne crescono principalmente nei boschi, tra i 300 e 1200 metri di altitudine, e sono ideali per preparazioni culinarie autunnali.
(Articolo di Gaia Cortese del 22 Sett 2021, aggiornato da Redazione il 15 Ott 2024)