Vermocane in aumento nel Mar Mediterraneo: cosa sappiamo e perché è lui la vera vittima?

Mai sentito parlare del vermocane? Questa specie è pericolosa per l’essere umano, ma in realtà è una nostra vittima, perché stiamo distruggendo il suo habitat per via della continua pesca a strascico. Ecco cosa devi sapere su questo animale.
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Francesco Castagna 2 Luglio 2024

Hai mai sentito parlare del vermocane? Questo animale, che scientificamente si chiama "Hermodice carunculata", è una specie  invasiva, ed è presente nel Mar Mediterraneo da tantissimi anni. L'Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale ha spiegato che: "è un verme marino, più precisamente un polichete. Si tratta di una specie carnivora, principalmente presente sui fondali rocciosi ma si può trovare anche su sabbia e nelle praterie di Posidonia oceanica".

In media il vermocane è lungo dai 20 ai 30 centimetri, è molto colorato, ma non devi assolutamente toccarlo, perché il loro corpo è interamente ricoperto di setole che contengono tossine urticanti in grado di provocare dolori, bruciori, pruriti, intorpidimento ed edemi.

Il primo avvistamento di questa specie risale ai primi anni del 1800, precisamente nel Golfo di Catania. A causa dei cambiamenti climatici, la loro presenza è aumentata significativamente negli ultimi decenni, in quanto le acque del Mar Mediterraneo si sono riscaldate più precisamente degli altri mari presenti sulla Terra.

Se pensi di poter essere vittima di questo animale, sappi che ti sbagli. La prima specie a sentirsi attaccata non è l'essere umano, ma proprio il vermocane. Questi animali infatti risentono particolarmente del comportamento dell'uomo, che con la pesca a strascico sta sempre di più distruggendo i fondali marini. E perché in questo contesto il vermocane è importante? Perché a tutti gli effetti svolge la funzione di "spazzino del mare", il loro scopo è mangiare rifiuti organici per preservare i delicati equilibri degli ecosistemi marini e la biodiversità.

Cosa devi fare se ne vedi uno

Innanzitutto, allontanati, come ti ho già spiegato questi animali sono molto utili, ma anche irritanti per gli umani. Se ne vedi uno, segnalalo. È già attivo da alcuni anni il progetto Worms Out "che coinvolge anche le Università di Modena e Reggio Emilia, di Catania e di Messina, l’ISPRA, l'Area Marina Protetta di Capo Milazzo e ScubaBiology e che punta a raccogliere dati ecologici e biologici sul vermocane e cercare le soluzioni migliori per gestire la presenza di questa specie e contenere la sua proliferazione".