Via la carne dai menu: la scelta di alcune mense (in Germania e non solo) per il clima e la salute

Prima la Volkswagen, poi l’Università di Berlino e quella di Lucerna: le mense aziendali, ma anche universitarie e scolastiche, che decidono di proporre menu vegetariani per promuovere un’alimentazione più sana e sostenibile sono in aumento sul territorio europeo. È un’ottima idea? Il dibattito è più aperto che mai.
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Federico Turrisi 1 Settembre 2021

Certo che è dura chiedere ai tedeschi di rinunciare a würstel e salsicce. Scherzi a parte, fa discutere la scelta presa dall'Università di Berlino di togliere la carne dai menu della mensa. Qualche settimana prima, sempre in Germania, ad annunciare una svolta vegetariana era stata la casa automobilistica Volkswagen: nelle mense aziendali niente più piatti a base di carne per i dipendenti. Di pochi giorni fa è anche la notizia di un altro ateneo che ha deciso di bandire la carne dalla propria mensa, quello di Lucerna in Svizzera.

Il motivo? Come senz'altro saprai, il sistema degli allevamenti intensivi ha un elevato impatto ambientale (sia in termini di consumo di risorse naturali sia, soprattutto, in termini di emissioni di gas serra, che contribuiscono ad aggravare la crisi climatica) e un consumo eccessivo di carne rossa e processata è associato a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e anche di insorgenza di alcuni tipi di tumore, come quello del colon-retto.

C'è però anche chi sostiene che demonizzare la carne e cancellarla con un colpo di spugna dai menu delle mense aziendali, universitarie o scolastiche sia eccessivo. Lo scorso febbraio, Grégory Doucet, sindaco di Lione (in Francia) e appartenente al partito dei Verdi, si fece promotore di un'iniziativa volta a fare spazio nelle mense scolastiche della città, per le ragioni che abbiamo detto poc'anzi, a menu vegetariani. La decisione fu bollata come "ideologica" dall'opposizione e anche il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, criticò la scelta definendola "frutto di una politica moralista ed elitaria" e "un insulto agli agricoltori e ai macellai francesi".

Sull'opportunità o meno di servire la carne nelle mense si discute molto anche nei Paesi scandinavi. In Danimarca il governo, nell'ambito del piano di contrasto ai cambiamenti climatici, propose l'introduzione di due giorni senza carne a settimana nelle mense dei dipendenti pubblici. L'insurrezione dei sindacati, oltre che degli allevatori, ha costretto poi il governo danese a fare dietrofront.

È evidente che l'argomento divida l'opinione pubblica. La scelta migliore è quella di mantenere un atteggiamento il più possibile equilibrato. Occorre sicuramente ridurre il consumo di carne, in particolare di quella rossa, ma dobbiamo anche ricordarci che i nutrizionisti non ci stanno dicendo di eliminarla del tutto. Insomma, nessuno dovrebbe imporre a qualcun altro di diventare vegetariano o vegano. Deve invece essere una scelta libera e consapevole; e a tutti vanno offerte le stesse possibilità di scelta, senza per forza trattare onnivori e vegetariani/vegani come se fossero guelfi e ghibellini. In fondo, la regola d'oro da tenere a mente quando siamo a tavola è sempre e solo una: moderazione.