
In questo periodo di emergenza, in cui stiamo sperimentando gli effetti devastanti di un virus in grado di contagiare gli esseri umani, sono passati per forza di cose in secondo piano degli altri tipi di virus, che non ci attaccano in prima persona ma che hanno conseguenze potenzialmente altrettanto distruttive per le nostre vite. Stiamo parlando dei virus che colpiscono le piante: non infettano l’uomo, ma sono in grado di distruggere raccolti e, su larga scala, a volte addirittura possono rivoluzionare o mettere in ginocchio intere economie agricole.
In questo articolo la virologa molecolare Luisa Rubino (Cnr) ha spiegato come i virus possano entrare attraverso microferite sulla pianta, oppure essere trasmessi da vettori. Questi sono gli insetti portatori di virus (afidi, cicaline, cocciniglie, psille, cimici, tripidi) che, pungendo la pianta per succhiare la linfa, inoculano i virioni nella pianta. I virus più pericolosi si trasmettono attraverso gli insetti. Una volta che colpiscono una pianta, si espandono facilmente: “Basta un seme di lattuga infetto su un milione per attaccare l’intero campo”.
Si manifestano con sintomi simili a quelli per le infezioni virali umane: macchie sulle foglie, alterazione del colore o della forma della pianta, malformazione dei fiori o dei frutti, accartocciamenti di foglie o germogli, striature. Le piante colpite da virus spesso smettono di crescere, perché viene alterato il processo fotosintetico.
Le piante non producono anticorpi, ma hanno dei meccanismi di difesa dai virus. Ma in generale, visto che non appena un virus attacca una pianta siamo costretti a distruggere tutte quelle che la circondano, la cosa migliore che possiamo fare è un’attenta opera di prevenzione. Come? Innanzitutto piantando semi che sono certificati immuni, spesso provenienti da incroci tra piante che si sono dimostrate più resistenti al virus. Bisogna poi difendere le colture dagli insetti, costruendo reti o utilizzando insetticidi (naturali, però). E poi dobbiamo isolare o distruggere immediatamente una pianta colpita da un virus. I materiali da impianto devono avere un ottimo fitness generale.
Come per quelli che colpiscono noi umani, è impossibile fare un elenco completo, perché sono migliaia i virus che attaccano i vegetali. Quelli che abbiamo elencato qui sotto sono virus per i quali non esiste una cura specifica, e che vanno debellati quindi distruggendo le piante:
–Il virus del mosaico, che racchiude al suo interno una gran varietà di virus (il più comune è quello del cetriolo o Cmv), è molto diffuso e attacca i pomodori, i cavolfiori, i cetrioli e piante da frutto come peschi e ciliegi; i suoi sintomi sono quelli classici.
-Un altro virus dall’impatto devastante su colture ed economie è il virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (o Tswv), portato da almeno dieci specie di insetti tripidi.
–Il Plum pox virus causa la sharka (o vaiolatura del susino) su pesco, albicocco e suino è una malattia devastante per il genere Prunus, perché fa morire la pianta e rende invendibili i frutti, che diventano troppo acidi (oltre che deformi).
–L’Apple proliferation, o scopazzi, che causa gravi danni ai meleti.
–Il virus della tristezza (Citrus tristeza virus), che attacca gli agrumi.
–Il virus dell’arricciamento fogliare della vite (Grapevine fan leaf virus), un agente che causa una degenerazione infettiva della vite.
In natura comunque esistono delle sostanze che agiscono da fungicida, prevenendo dunque le malattie provenienti dalle piante. Vediamone qualcuno:
(Articolo scritto da Gianluca Cedolin il 1 maggio 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 13 agosto 2024)