
Un’organizzazione per viaggiare facendo surf e un braccialetto per aiutare a pulire le spiagge e i mari che tutti i surfisti (e non solo) considerano la propria casa. È stata questa l’idea di Giulio Cerrone, trentaquattrenne di Orvieto che, al mare, è legato a doppio filo sin da quando era piccolo.
“La mia passione per il mare è nata sin da piccolissimo. Infatti, ho sempre trascorso tutte le vacanze estive all’Argentario, dove mia nonna mi teneva quattro mesi tutti gli anni. Partendo dalla tavolina di polistirolo per bambini, a 14 anni ho finalmente ricevuto la prima vera tavola da surf. Da lì i miei genitori hanno iniziato a portarmi in giro per l’Italia a surfare, fino a che, compiuta la maggiore età, ho iniziato ad approfittare di ogni weekend per andare al mare con gli amici.”
La sua passione ha portato Giulio a girare prima l’Italia, poi il mondo intero alla ricerca delle onde migliori e piano piano sempre più persone hanno espresso la volontà di partecipare ai suoi viaggi. A quel punto, circa due anni fa, è nata Wave Avenue, che presto ha trovato il modo di aiutare quel mare in cui tutti i surfisti riconoscono il proprio habitat naturale.
“L’idea è nata dall’ultimo viaggio alle Canarie che ho fatto, assieme a un amico surfista. In seguito a quell’esperienza moltissime persone hanno iniziato a chiederci se potevano venire con noi e quindi abbiamo pensato di creare Wave Avenue, per portare le persone a surfare in giro per il mondo. Dopo circa quattro viaggi di questo tipo che abbiamo organizzato, mentre eravamo in Portogallo ci siamo resi conto del fatto che le spiagge erano piene di plastica. Così, rientrati in Italia abbiamo deciso di creare qualcosa che potesse aiutare a risolvere la situazione.”
Una tematica, quella dell’inquinamento da plastica dei mari, a cui Giulio e i suoi amici, che al mare trascorrono gran parte della loro vita, non possono assolutamente restare indifferenti.
“Io sono un surfista, vivo il mare 365 giorni all’anno e mi sento un po’ il suo custode. Grazie alla mia costante presenza nei luoghi marini ho potuto riscontrare che le spiagge sono inquinatissime soprattutto d’inverno, mentre a primavera tutti iniziano a pulire in vista dell’estate. Ma l’inquinamento vero avviene durante i mesi freddi. Noi di Wave Avenue abbiamo fatto un giro su vari spot surf in giro per l’Italia, dalla Liguria fino al Lazio, e ci siamo resi conto che l’inquinamento era un problema costante e reale. Abbiamo quindi pensato di fare qualcosa in più per aiutare il nostro amato mare, attraverso la realizzazione e la vendita di braccialetti in materiale sostenibile. Siamo riusciti quindi a trovare un’azienda italiana che ci fornisce delle palline in poliammide riciclato e la piastrina con il nostro logo, che noi assembliamo e vendiamo per poi devolvere il ricavato a favore di attività di pulizia delle spiagge.”
A fare questo, sono alcuni surfisti che se ne occupano nel tempo libero, mossi soltanto dal loro amore per il mare. A seguito dell’introduzione dei braccialetti, è nata la sezione “Eco” dell’organizzazione, che si occupa esclusivamente di tematiche ecologiche, organizzando eventi e giornate di pulizia delle spiagge.
“Con i nostri eventi, solo nel 2018 abbiamo raccolto 10.728 chili di plastica, mentre per il 2019 siamo già a quasi 4.000 chili.”
Sono attivi tutto l’anno e aiutano gruppi, scuole associazioni e Comuni a organizzare pulizia di spiagge e altri incontri utili all’ambiente. Essendo un’associazione spontanea i cui membri sono mossi soltanto dalla passione, l’unico supporto economico che ricevono è quello derivante dalla vendita dei braccialetti, con cui vengono finanziate operazioni di pulizia nell’intera penisola consentendo quindi di avviare a centri di smistamento locali un una considerevole quantità di rifiuti plastici. Quest’anno, il lavoro maggiore deve ancora iniziare.
“A partire da settembre, inizieremo la pulizia invernale delle spiagge, per tenerle pulite sempre e non solo quando stanno per arrivare i turisti."