Zizzania, l’erbaccia tossica nominata nel Vangelo

Mettere zizzania è un modo di dire, abbastanza colorito, ispirato a un’erbaccia infestante che distrugge le coltivazioni di cereali, soprattutto di frumento. Non si mangia, perché potrebbe essere tossica a causa di un fungo, ma spesso si coltiva per il foraggio degli animali.
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Valentina Rorato 7 Maggio 2021

Zizzania è il nome non scientifico del Lolium temulentum, una pianta annuale che si trova in tutte le regioni d’Italia. Ma come mai è chiamata così e quali sono le sue proprietà?

Pianta

La zizzania (Lolium temulentum) è una pianta annuale infestante, detta erbaccia, proprio perché cresce ovunque e soprattutto si diffonde a macchia d’olio. Simile al frumento, è molto diffusa in tutte le regioni di Italia, ma in modo particolare nel Nord e disturba moltissimo le colture di cereali, dal livello del mare alla fascia montana.

Questa pianta (graminacea selvatica) è nociva per le colture, perché tende a soffocarle e a danneggiare le coltivazioni agricole (producendo una farina tossica). Nasce proprio da questa sua caratteristiche il modo di dire  “seminare” o “mettere zizzania”, che significa creare scompiglio o far litigare.

Il loglio (altro nome con cui puoi chiamare questa erbaccia) può raggiungere il metro di altezza e ha delle spighette grandi, piatte, fissate sull'asse della spiga nella parte più stretta, e multifiore. La gluma  ègeneralmente più lunga della spighetta (contrariamente con quanto avviene nel Lolium multiflorum e Lolium remotum). In Italia sono diffuse almeno cinque specie del genere e diverse di queste vengono seminate come buone per il foraggio degli animali.

Origini della zizzania

La storia della zizzania affonda le sue radici nel Vangelo, nella “parabola della zizzania”. La parabola racconta di una persona cattiva che seminò della zizzania nel campo di una persona buona, che aveva cosparso il suo terreno di “seme buono” di frumento. Che cosa è successo? L’uomo ha deciso di lasciar crescere la zizzania, ma quando è venuto il momento della raccolta, ha ordinato ai mietitori di estirparla e bruciarla, salvando il frumento. Questo cereale simboleggia i figli del Regno di Dio, mentre la zizzania i figli del male. Il nemico che l’ha seminata è il diavolo, e la mietitura la fine del mondo.

Per quanto riguarda il suo nome scientifico, in latino temulentum significa "che ubriaca"; un suo nome italiano è Laglio ubriacante, e nel Veneto viene chiamato anche imbriàga, mentre in francese ivraie deriva da ivresse, che significa sempre ubriacarsi.

Controindicazioni e proprietà

La zizzania viene quasi sempre estirpata, perché il suo seme non è velenoso ma è spesso infettato da un fungo molto tossico. E per questo motivo è più sicuro non mangiarlo. Detto ciò se il seme non è stato esposto a un’infezione fungina, chiamata ergot, che provoca allucinazioni a piccole dosi ma può causare gravi danni al sistema nervoso in quantità maggiori, è commestibile e si utilizza per fare una farina (farina in passato considerata psicotossica e usata per preparare il pane alloiato, il cosiddetto pane stregato o drogato).  Inoltre, questo seme è anodino e sedativo, è quindi ideale se hai bisogno di riposare. Questa sua caratteristica lo ha reso protagonista di preparati omeopatici.