In cotone o tessuti naturali, con pattern tradizionali, comodissimi: gli strofinacci da cucina, chiamati anche canovacci, sono uno strumento utile e sostenibile, perché non sono usa e getta come lo sono i rotoli di carta assorbente. Utilizzarli il più possibile (anche al posto della carta cucina, appunto) è dunque una scelta intelligente. Ma che fare quando si rovinano, si strappano e si macchinano irrimediabilmente?

Ecco 3 semplicissime idee per riciclare gli strofinacci da cucina, per sfruttare il loro ciclo di vita davvero fino in fondo, risparmiando ed evitando di produrre inutili rifiuti (anche se tessili, e quindi potenzialmente riciclabili).

Tienili come stracci

Non buttarli! Anche se hanno qualche buco qua e là o se sono macchiati (ma puliti), i canovacci usati possono comunque tornare utili per le pulizie casalinghe. Tienili quindi con gli altri stracci e le altre pezze: potrai usarli per pulire le superfici al posto del rotolone di carta (usa e getta, e quindi poco sostenibile). Essendo in cotone ed essendo stati lavati molte volte, infatti, gli strofinacci assorbono bene acqua e prodotti e sono molto comodi per le faccende. Alla fine, rimettili in lavatrice e riutilizzali da capo.

Usali per i regali

Spesso gli strofinacci da cucina si rovinano solo in alcuni punti, ma diventano effettivamente vecchi e brutti. Un'idea può essere quella di recuperare le parti che invece sono rimaste intatte, ritagliandole a rettangolo. Con la macchina da cucire, quindi, puoi unirle tra loro, con un semplice lavoro di patchwork, e usare poi questi nuovi scampoli per impacchettare i regali in maniera sostenibile. Il tessuto, infatti, potrà essere riutilizzato potenzialmente all'infinito.

Sfruttali per i tuoi cuccioli

Se hai un cane o un gatto, saprai che la zona attorno alle ciotole del cibo e dell'acqua spesso si sporca e si macchia. Non serve però comprare tappetini specifici, magari in plastica: puoi sistemare sotto alle ciotole un semplice vecchio strofinaccio da cucina, da lavare ogni volta che ce n'è bisogno.

(Articolo scritto da Sara Polotti il 5 Luglio 2022
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 5 luglio 2024)