Distese di sabbia sconfinate, dove l’occhio si perde nell’orizzonte e risuona solo il silenzio. I deserti sono tra i luoghi più misteriosi e affascinanti del nostro pianeta. E, per natura, sono anche tra i più ricchi di curiosità sorprendenti. Per esempio: sapevi che esistono anche deserti che non sono fatti di sabbia o terra?
Già: quando immagini un destro lo raffiguri come una distesa di sabbia rovente, arida e con niente e nessuno in mezzo. In realtà però il deserto più grande del mondo non è così, anzi è all’opposto.
Il più grande deserto che popola il Pianeta è infatti l’Antartide. Sei sorpreso? Non dovresti perché stiamo parlando di un continente interamente ghiacciato dove non c'è davvero niente se non ghiaccio. L’etichetta di “deserto” perché vede meno di 250 millimetri di precipitazioni all'anno.
C’è un posto, tuttavia, che in fatto di aridità batte tutti, anche l’Antartide. Sto parlando del deserto di Atacama, in Cile.
Pensa che a causa della combinazione di fattori geografici, come la presenza di catene montuose che bloccano l’umidità, e climatico come la corrente fredda di Humboldt, questo è di fatto il luogo più arido del mondo.
Al suo interno infatti vi sono zone che non hanno mai registrato precipitazioni nella propria storia, mai. Ed è così secco che è diventato il luogo perfetto per simulare e studiare le possibili condizioni ambientali che potremmo trovare su Marte.
Nell’immagine mentale che automaticamente si crea nella tua testa quando senti parlare di deserto c’è un luogo sabbioso, sì, ma anche estremamente caldo e torrido.
In realtà non tutti i deserti sono roventi. Ti ho parlato dell'Antartide ma puoi considerare per esempio anche il Deserto di Gobi, in Asia dove, appunto, le temperature possono anche diventare estremamente basse. In questi luoghi si verificano grandi escursioni termiche tra il giorno e la notte e a dispetto di quello che potresti pensare, le temperature possono anche scendere ben al di sotto dello zero.
Questo per dire, insomma, che "deserto" non fa sempre e solo rima con caldo rovente.
Nonostante le condizioni estreme – caldo o freddo che sia – i deserti rientrano tra i luoghi già curiosi al mondo anche per la sorprendente varietà di vita che conservano.
Sto parlando di piante come i cactus, le piante annuali che completano il proprio ciclo vitale in una sola stagione, germogliando rapidamente dopo le rare piogge o quelle xerofile, abituate cioè a vivere in ambienti aridi; sto parlando di animali come i cammelli o i fennec, piccole volpi del Sahara ma anche di rettili come serpenti e lucertole.
In un deserto puoi trovare anche uccelli, pensa al falco pellegrino o al corvo del deserto, così come potresti imbatterti in insetti e altri invertebrati: lo scorpione è l'animale desertico per antonomasia (insieme al cammello) ma pensa anche alle formiche del deserto.
Quella che ti ho descritto è una biodiversità unica e straordinaria, che nel corso della propria storia evolutiva ha saputo trovare il modo di adattarsi a questi ambienti ostili e sopravvivere.
Il cactus saguaro, per esempio, ha sviluppato nel tempo la capacità di trattenere al suo interno grandi quantità d’acqua in modo da sopravvivere ai periodi di siccità, il fennec invece possiede delle orecchie grandi per dissipare il calore in maniera più efficace.
Nella tua immagine mentale dei deserti c’è una cosa sicuramente vera. Sono enormi. E ovunque, aggiungo. Tieni a mente infatti che circa un terzo della superficie terrestre è coperto da deserti. Sto prendendo in considerazione i deserti sabbiosi ma anche i deserti rocciosi e quelli ghiacciati.
E ti dirò di più: la loro estensione è in continua crescita a causa, purtroppo, dei fenomeno della desertificazione che, sfortunatamente, trova nei cambiamenti climatici un turbo non indifferente.
Se tutti i deserti si stanno espandendo, lo stesso sta facendo il deserto del Sahara, il più grande deserto caldo del mondo. Secondo alcuni recenti studi, infatti, negli ultimi 100 anni sarebbe cresciuto circa del 10%.
A proposito di crisi del clima, i deserti possono giocare un ruolo in questa lotta perché hanno un enorme potenziale per la produzione di energia rinnovabile.
La loro vasta estensione e la costanze abbondanza di sole li rende luoghi ideali per l’installazione di impianti solari capaci di fornire elettricità a milioni di persone in maniera più sostenibile.