A Napoli una versione monumentale della Venere degli stracci di Pistoletto per riflettere sul consumismo

La rassegna Napoli contemporanea 2023 ospita tra le sue opere una versione monumentale dell’opera di Michelangelo Pistoletto: un’ottima occasione per riflettere sullo spreco e il consumismo che caratterizzano i nostri giorni.
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Roberto Russo 27 Giugno 2023

All'interno della manifestazione "Napoli contemporanea", dal 28 giugno in Piazza Municipio è possibile ammirare una versione originale, in scala monumentale, della "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto, una delle opere più iconiche dell’arte del Novecento, pensata appositamente per Piazza Municipio.

"Napoli contemporanea" è un'iniziativa attraverso mostre e installazioni punta a far diventare la città partenopea “capitale dell'oggi”. Ed è in tale contesto che grazie alla collaborazione tra Cittadellarte e Fondazione Pistoletto che il 28 giugno avrà luogo la presentazione dell'opera di Michelangelo Pistoletto, una versione originale, in scala monumentale, della storica "Venere degli stracci", la cui prima realizzazione risale al 1967.

L'opera sta già catturando le attenzione di turisti e passanti. Ancora prima della presentazione ufficiale, l'installazione è diventata protagonista della città.

Si tratta di un'installazione pensata appositamente per Napoli e avrà il suo palcoscenico nell'ampia Piazza Municipio. Ricordiamo che nel Museo d'arte contemporanea Donnaregina di Napoli è già presente una versione di quest'opera. Altre sono nella Fondazione Pistoletto di Biella, al Museo d'arte contemporanea del castello di Rivoli (Torino) e alla Tate Gallery di Liverpool.

Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 2023, per Piazza Municipio, Napoli
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 2023, per Piazza Municipio, Napoli (foto di Comune di Napoli)

La Venere degli stracci

La "Venere degli stracci" pone una davanti all'altra da una parte una statua classica a grandezza naturale della dea romana dell'amore, della bellezza e della fertilità e dall'altra un grande mucchio di abiti di scarto dai colori vivaci, ammassati sul pavimento. La figura di Venere – riproduzione in cemento della Venere con mela dello scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen – è posizionata di spalle allo spettatore. Il viso e il corpo della dea premono leggermente contro il mucchio di tessuti che si erge davanti a lei, in modo da nasconderne la parte anteriore.

È un'opera potente, come molte di quelle di Pistoletto (hai mai visto il suo Terzo Paradiso?) che da un latto mette in scena il contrasto tra la bellezza immobile della tradizione classica e la transitorietà del contemporaneo e dall'altro porta a riflettere sul consumismo, sulla produzione, l’acquisto, l’uso e lo spreco, diventati purtroppo una costante dei nostri giorni. Con quest riproduzione Pistoletto rinnova l'appello per un'arte che si mescoli con le istanze dell'ecologia, di cui da sempre è portavoce la sua "Venere degli stracci".