
Potresti non averci mai fatto caso, ma c’è un prodotto di plastica monouso che incontri regolarmente nel corso delle tue giornate, dei tuoi viaggi e dei tuoi pranzi, ma a cui forse non fai caso perché destinato a usi spesso diversi. Si tratta della bustina monodose il cui contenuto varia a seconda delle circostanze. Aceto per l’insalata da portare via, ketchup, maionese, senape per hamburger e patatine, miele per latte e caffè, campioni omaggio di cosmetica e addirittura lo shampoo e il bagnoschiuma negli hotel. Migliaia, milioni, miliardi di piccole bustine monouso che ogni giorno finiscono nell’immondizia contribuendo in modo consistente all’inquinamento del Pianeta. In numeri? Stiamo parlando di circa 885 miliardi.
Pianeta che di nemici da eliminare ne ha già tantissimi. Ad alcuni, come ben sappiamo, è stata dichiarata guerra in vari modi, ad esempio tramite la direttiva dell’Unione Europea che punta ad eliminare dai suoi Stati membri entro il 2021 i dieci oggetti di plastica monouso maggiormente reperiti sulle spiagge italiane come posate, piattini, cotton fioc (già banditi dal 2019) e aste dei palloncini. Per gli ambientalisti, però, in questa lista andrebbero incluse diverse altre cose. Tra cui, appunto, le bustine in plastica monouso.
L’associazione ambientalista A Plastic Planet mira proprio a questo: annoverare nella legislazione inglese e comunitaria contro la plastica monouso anche queste bustine. E per raggiungere questo obiettivo ha lanciato la campagna #sackthesachet per indurre i governi a rinunciare anche a questo prodotto.
L’associazione ha pubblicato una lettera, firmata da oltre 50 leader aziendali e politici, in cui richiede al governo inglese e alla comunità europea di rinunciare per sempre a questi prodotti difficili da differenziare, complicati da riciclare e che spesso vengono gettati via senza nemmeno essere stati utilizzati. Un vero e proprio simbolo di spreco e inquinamento, un oggetto di cui siamo diventati dipendenti a causa della nostra abitudine all’usa e getta ma che, riflettendoci anche solo un secondo, è nelle nostre vite completamente superfluo. Per questo, già diversi esercizi di ristorazione hanno accolto la richiesta eliminando dai loro negozi queste bustine.