A Roma si userà la vernice antismog per tutti i cantieri pubblici: come funziona questa pittura che assorbe l’inquinamento

A Roma la famosa vernice che veniva utilizzata per realizzare i murales cattura smog, verrà utilizzata anche per tutte le prossime opere urbane della città. Come funziona e perchè è in grado di combattere l’inquinamento.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 10 Gennaio 2024

Iniziò quasi come un gioco, rivolto solamente agli street artist per la creazione di murales, adesso entra addirittura in amministrazione urbana. Stiamo parlando della vernice mangia smog che a partire da questo 2024 sarà la protagonista di tutte le prossime opere e i prossimi cantieri urbani a Roma. Il Campidoglio infatti l'ha inserita negli interventi di riqualificazione straordinari e ordinari della Capitale. "Abbiamo appena approvato all'unanimità in assemblea capitolina la delibera presentata dalla collega Rachele Mussolini" ha dichiarato Riccardo Corbucci Presidente della Commissione Roma Capitale, Statuto e Innovazione Tecnologica.

"Questa iniziativa si inserisce all'interno dei progetti per far diventare Roma una moderna smart city e mira a promuovere la sostenibilità ambientale, utilizzando le nuove tecnologie come strumenti a basso impatto sociale in grado di tutelare l'ambiente e ridurre l'inquinamento e i consumi energetici” conclude Corbucci.

Come funziona la tecnologia della vernice anti-smog?

Uno dei primi murales con questa vernice comparve a Roma nel 2018, realizzato dall'artista Federico Massa precisamente nel quartiere Ostiense. Adesso dopo poco più di 5 anni la stessa vernice sarà integrate nelle prossime case, uffici, strade e tutte le opere che necessitano di un intervento nella Capitale. Capiamo allora com'è fatta questa particolare vernice. L'effetto mangia smog è permesso da una tecnologia ideata da un'azienda italiana, la Advanced Materials, che ha messo a punto Airlite, una speciale vernice in grado di combattere non solo lo smog, ma anche muffe e batteri. Un'innovazione davvero utile, oltre che originale, per cercare di tamponare quanto meno il problema dell'inquinamento urbano.

Airlite, nello specifico, sfrutta il principio della fotocatalisi.  Il processo è simile a quello della fotosintesi clorofilliana con cui le piante assorbono l'anidride carbonica per produrre ossigeno. E come le piante Airlite sfrutta anche la luce solare.

In sostanza, si tratta di una vernice in polvere a cui viene aggiunta dell’acqua che contiene biossido di titanio in grado di attivarsi a contatto con la luce sia naturale sia artificiale. In questo modo le particelle inquinanti dei fumi di scarico, come gli ossidi di azoto e zolfo, il benzene e il monossido di carbonio. vengono catturate e trasformate attraverso una reazione chimica in innocue molecole di sale. Lo stesso vale per altri composti organici volatili e microrganismi come batteri, virus, funghi e muffe. L’effetto si estende inoltre all’ambiente circostante, portando a un notevole miglioramento della qualità dell’aria.

La vernice si può applicare sia sulle pareti esterne sia su quelle interne di un edificio. Secondo le stime dell'azienda che ha creato questo prodotto, 100 metri quadri dipinti con Airlite hanno lo stesso effetto di riduzione dell’inquinamento di un bosco della stessa superficie e consentono di compensare le emissioni medie prodotte da 18 automobili in un anno.