A Tenerife c’è un rogo acceso da oltre due mesi: come mai?

In totale sono oltre 3300 le persone attualmente evacuate e le autorità locali hanno provato a chiedere aiuti statali per cercare di domare l’incendio scoppiato a nord dell’isola delle Canarie.
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Mattia Giangaspero 11 Ottobre 2023

Tenerife non smette di bruciare da 2 mesi e in questi giorni l'incendio scoppiato nella parte settentrionale dell'isola è tornato a intensificarsi.

Una delle cause principali che continua ad alimentare l'incendio è il caldo anomalo di questi giorni e il forte vento presente sempre sull'isola che innalza le fiamme. Questo rogo scoppiò intorno al 15 di agosto e portò alla devastazione di oltre 15mila ettari di territorio. L'11 settembre però, le autorità locali avevano dichiarato che il rogo era stato completamente domato.

Purtroppo a causa del clima, mercoledì scorso, 4 ottobre, c'è stata una sua riattivazione nella zona alta dei comuni di Santa Úrsula e La Orotava.

Si tratta di una situazione che non è mai accaduta nell'isola delle Canarie e per questo motivo le autorità locali sono pronte ad attivare un protocollo normativo che permetta di richiedere fondi statali con i quali forse si riuscirà a spegnere definitivamente il rogo.  Dopo che settimane fa sono stati fatti evacuare temporaneamente circa 3.200 residenti in zona, in questi ultimi giorni sono stati di nuovo impegnati sul posto membri dell'Unità militare d'emergenza (Ume) per svolgere nuove evacuazioni. Infatti, stando poi a quanto le autorità locali hanno riportato, sono in 110 le persone recentemente fatte evacuare dalle loro abitazioni poichè in pericolo.

In una conferenza stampa ripresa dall'agenzia Efe, l'assessore alle Politiche territoriali delle Canarie, Manuel Miranda, ha dichiarato che:

"La situazione del rogo è al momento "complessa e mai vista prima" in questa zona, in quanto le fiamme possono rimanere attive "nel sottosuolo" anche dopo esser state controllate in superficie, e quindi "ricomparire" in altri punti."