
Non te ne accorgi neanche. È impossibile vederli a occhio nudo, ma nel frattempo riescono individuare, intercettare e raccogliere tutte le microplastiche e i batteri più pericolosi presenti all'interno dell'acqua. Si tratta in sostanza di nano robot e la scoperta è avvenuta dal team di Martina Ussia dottoressa e ricercatrice del Cnr in Scienza dei materiali e nanotecnologie. Il team di scienziati è pero dell'Istituto di Tecnologia dell’Europa Centrale e dell’Università di Brno nella Repubblica Ceca.
Questo studio presenta una soluzione per affrontare le complesse sfide della purificazione dell’acqua. A gennaio del 2024 ti avevamo parlato di un altro studio condotto da alcuni ricercatori delle università statunitensi Columbia e Rutgers, i quali hanno esaminato 5 diverse marche di bottiglie d'acqua e la scoperta è stata la medesima. I livelli di microplastica presente oscillava da 110.000 a 400.000 per litro.
Con precisione sempre nello studio si è verificato come all'interno di 1L d'acqua in bottiglia sono presenti in media 250mila litri di micro e nano plastiche.
Serviva quindi che la ricerca andasse avanti nella direzione di trovare delle soluzioni e delle strategie che possano aiutarci nel ridurre la presenza di microplastiche nell'acqua, anche perché sono potenzialmente dannoso per la salute. Infatti queste possono anche aumentare la proliferazione di batteri che nelle microplastiche trovano un punto di contatto dove ancorarsi.
Con la nanotecnologia, il nuovo team di ricerca ha costruito delle sfere con un diametro di 2.8 micrometri che inserite all'interno di un campo magnetico rotante sono in grado di rimuovere tutte le microplastiche presenti.
Il team di ricercatori ha dimostrato quanto detto attraverso test specifici. Hanno rilasciato queste micro sfere in alcuni serbatoi d'acqua che erano contaminate appositamente da delle microplastiche grandi massimo 1 micrometro. Successivamente questi serbatoi sono stati esposti a un campo magnetico rotante acceso con impulsi ogni 10 secondi e i micro robot sono stati in grado in soli 30 minuti di ripulire dell'80% tutti i serbatoi contaminati precedentemente.
Questi sciami microrobotici mobili possono catturare attivamente “al volo” batteri che nuotano liberi e microplastiche disperse, ripulendo così gli ambienti acquatici. A differenza dei metodi convenzionali, questi microrobot possono essere raccolti da mezzi complessi e possono rilasciare i contaminanti catturati in un secondo recipiente in modo controllabile, ovvero utilizzando gli ultrasuoni, offrendo una soluzione sostenibile per l’uso ripetuto nei processi di decontaminazione. Inoltre, l'acqua residua viene sottoposta a irradiazione UV per eliminare eventuali batteri rimasti, fornendo una soluzione detergente completa. In sintesi, questo studio mostra un progetto di microrobot a sciame per i processi di decontaminazione dell’acqua.
Fonte | ACS Publication