“Adotta un pezzo di foresta amazzonica”: per gli ambientalisti l’iniziativa di Bolsonaro è solo greenwashing

Il presidente brasiliano, violentemente contestato per consentire lo sfruttamento da parte dei coltivatori e degli allevatori locali di ampie zone dell’Amazzonia (alimentando la deforestazione), ha aperto una campagna per attirare sponsor, soprattutto stranieri, e raccogliere fondi da destinare ad alcune riserve naturali. Per Greenpeace è soltanto propaganda, un’operazione che non aiuterà certo a fermare la distruzione della foresta pluviale più grande del mondo.
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Federico Turrisi 16 Febbraio 2021

Abbiamo ormai imparato a conoscere bene il presidente brasiliano Jair Bolsonaro. E non possiamo certo definirlo un "custode" della foresta amazzonica. Anzi, finora ha dimostrato che per lui era più importante assecondare la potente lobby della carne e far prevalere la logica del profitto a discapito della tutela degli habitat naturali.

Di recente, Bolsonaro ha lanciato il programma "Adote um Parque" – adotta un parco, in italiano – con cui intende convincere società, fondi di investimento, ma anche singoli cittadini, a contribuire con denaro per preservare l'Amazzonia. In pratica, si offre la possibilità per chi lo desidera di diventare una sorta di sponsor delle 120 riserve naturali create negli ultimi anni in territorio brasiliano che proteggono circa 63 milioni di ettari di foresta pluviale (un'area pari quasi all'estensione della Francia). Le persone, fisiche o giuridiche, di nazionalità brasiliana possono adottare un pezzo di foresta amazzonica per 5o reais (8 euro) per ettaro, gli stranieri per 65 reais (10 euro). Al momento, la prima e unica azienda che ha accettato di partecipare è la catena di supermercati francese Carrefour.

Bolsonaro si è improvvisamente convertito alla causa ambientalista? Per Greenpeace non è affatto così, e si tratta anzi di un'iniziativa puramente propagandistica. L'organizzazione accusa il governo brasiliano di greenwashing: mentre si fanno annunci di stampo ecologista, si continua a chiudere gli occhi di fronte all'avanzata del disboscamento illegale nella regione amazzonica.

Secondo El Pais Brasil, la mossa di Bolsonario potrebbe essere interpretata come un messaggio amichevole rivolto al neopresidente americano Joe Biden e all'Unione Europea. Il leader brasiliano è interessato soprattutto a chiudere le trattavive per l'accordo commerciale Ue-Mercosur. Se però la comunità internazionale non vede segni di miglioramento da parte del Brasile in materia di tutela ambientale e di lotta ai cambiamenti climatici, l'accordo potrebbe saltare. Meglio darsi allora un'immagine un po' più green, avrà pensato Bolsonaro. Ma i numeri sulla deforestazione in Amazzonia sembrano dire altro.