Adottare un orto è possibile: come fare

Prendere un orto in affitto è possibile tramite i bandi comunali e permette di partecipare a delle aree altrimenti in degrado, ma anche di coltivare la propria frutta e verdura a km zero. Tra i vantaggi, ci sono il risparmio economico, il contatto con la natura che migliora la salute anche mentale e una dieta più sana.
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Valentina Rorato 17 Settembre 2024

Adottare un orto, o meglio, prendere in affitto un orto non solo è possibile, ma è anche molto comune. Per essere sicuri di avere frutta e verdura a km zero, la scelta migliore è coltivarlo personalmente. Non è però facile, quando non si dispone di un’area sufficientemente grande o si vive in città, per esempio in un condominio in cui l’unico sfogo esterno è un piccolo balcone. In questo caso, si può pensare a prendere in locazione un piccolo appezzamento di terra, rivolgendosi magari al proprio Comune, perché le amministrazioni spesso mettono a disposizioni dei campi, magari agli anziani o ad associazioni locali, per il recupero di zone incolte e non a fine commerciale.

Come adottare un orto

Gli orti urbani si possono adottare partecipando ai bandi comunali, perché si tratta di spazi verdi, dalle dimensioni variabili, che vengono messi a disposizioni delle amministrazioni locali a coltivatori non professionisti. Molto spesso un orto urbano si trova in aree periferiche, magari incolte, che il Comune desidera riqualificare per combattere il degrado. Una volta presentata la richiesta, verrà analizzata e poi inserita in graduatoria. Non è così semplice conquistarsi il proprio pezzetino di terra, perché le domande sono tante. Gli orti urbani si dividono in 3 categorie:

  • Tipo A sono affidati a cittadini che abbiano compiuto i 65 anni di età e che siano residenti nel comune presso il quale si fa richiesta. Il richiedente non deve possedere terreni, né essere agricoltore;
  • Tipo B sono assegnati a cittadini con età inferiore ai 65 anni. Valgono tutti gli altri requisiti della categoria A;
  • Tipo C sono affidati alle associazioni e alle scuole.

In genere l’assegnazione ha una durata di qualche anno al termine dei quali lo urban farmer può richiedere il rinnovo; secondo Coldiretti i costi per un orto urbano si aggirano intorno ai 300 euro l’anno (tra acquisto di terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro) per uno spazio di 20 metri quadrati. Per quanto riguarda la normativa, esiste il disegno di legge n.1784, secondo cui "ogni orto urbano non può superare le dimensioni di 400 metri quadrati. Al suo interno non è consentita la costruzione di edifici, mentre è consentita l'istallazione di un gazebo o di una struttura non abitabile, adibita esclusivamente agli usi connessi alla coltivazione, come la rimessa di attrezzi o prodotti raccolti".

I vantaggi e i benefici

I vantaggi di affittare un orto sono numerosi, sia per la salute fisica sia del corpo. E fa molto bene anche all’ambiente:

  • Favorisce una dieta più sana, con frutta e verdura a km zero
  • Permette una dieta proveniente da una filiera più controllata (senza l’uso di sostanze chimiche o, quantomeno, ridotte)
  • Favorisce la socializzazione, con i coltivatori vicini
  • Dà possibilità di stare all’aria aperta
  • Migliora l’autostima e il senso di soddisfazione
  • Rafforza il legame con il territorio
  • Incoraggia il rispetto per l’ambiente e uno stile di vita più green
  • Favorisce l’attività fisica e il contatto con la natura
  • Riduce la dipendenza dalle importazioni di prodotti alimentari o dalle grandi catene di distribuzione
  • Promuove forme di agricoltura sostenibile
  • Riqualifica zone urbane in degrado, destinate all’abusivismo edilizio
  • Vantaggio economico: un appezzamento di 10-20 metri quadri, infatti, può essere sufficiente a sfamare una persona per circa un anno.