Adottare un orto, o meglio, prendere in affitto un orto non solo è possibile, ma è anche molto comune. Per essere sicuri di avere frutta e verdura a km zero, la scelta migliore è coltivarlo personalmente. Non è però facile, quando non si dispone di un’area sufficientemente grande o si vive in città, per esempio in un condominio in cui l’unico sfogo esterno è un piccolo balcone. In questo caso, si può pensare a prendere in locazione un piccolo appezzamento di terra, rivolgendosi magari al proprio Comune, perché le amministrazioni spesso mettono a disposizioni dei campi, magari agli anziani o ad associazioni locali, per il recupero di zone incolte e non a fine commerciale.
Gli orti urbani si possono adottare partecipando ai bandi comunali, perché si tratta di spazi verdi, dalle dimensioni variabili, che vengono messi a disposizioni delle amministrazioni locali a coltivatori non professionisti. Molto spesso un orto urbano si trova in aree periferiche, magari incolte, che il Comune desidera riqualificare per combattere il degrado. Una volta presentata la richiesta, verrà analizzata e poi inserita in graduatoria. Non è così semplice conquistarsi il proprio pezzetino di terra, perché le domande sono tante. Gli orti urbani si dividono in 3 categorie:
In genere l’assegnazione ha una durata di qualche anno al termine dei quali lo urban farmer può richiedere il rinnovo; secondo Coldiretti i costi per un orto urbano si aggirano intorno ai 300 euro l’anno (tra acquisto di terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro) per uno spazio di 20 metri quadrati. Per quanto riguarda la normativa, esiste il disegno di legge n.1784, secondo cui "ogni orto urbano non può superare le dimensioni di 400 metri quadrati. Al suo interno non è consentita la costruzione di edifici, mentre è consentita l'istallazione di un gazebo o di una struttura non abitabile, adibita esclusivamente agli usi connessi alla coltivazione, come la rimessa di attrezzi o prodotti raccolti".
I vantaggi di affittare un orto sono numerosi, sia per la salute fisica sia del corpo. E fa molto bene anche all’ambiente: