
Affittare un immobile a un parente può sembrare una scelta naturale e conveniente. Tuttavia, quando entra in gioco il Fisco, la situazione richiede attenzione. Trattamenti fiscali particolari, possibili accertamenti e la perdita di agevolazioni sono alcuni dei rischi da considerare. Vediamo cosa prevede la legge, quali accortezze adottare e quali insidie evitare.
Sì, la legge consente di affittare un immobile a un parente, anche stretto (figli, genitori, fratelli, nipoti). Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate tende a monitorare con attenzione questi contratti, soprattutto se:
Come per ogni locazione, anche l’affitto a un familiare deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di stipula. In caso contrario, il contratto è considerato nullo e si rischiano sanzioni per evasione fiscale.
La registrazione è obbligatoria anche se il canone è simbolico, e serve a garantire tutela giuridica a entrambe le parti.
Tassazione: regime ordinario o cedolare secca
regime ordinario IRPEF, dove il canone percepito concorre al reddito complessivo e viene tassato con aliquota progressiva;
Se il canone d’affitto pattuito risulta troppo basso rispetto ai valori di mercato, l’Agenzia delle Entrate può sospettare una simulazione. In questi casi, è possibile che venga applicata una tassazione forfettaria, basata sulla rendita catastale rivalutata, oppure che venga avviato un accertamento con contestazione del reddito dichiarato.
Molti proprietari preferiscono ricorrere al comodato d’uso gratuito, per evitare complicazioni fiscali. Questa forma di utilizzo non prevede un canone, ma comporta comunque:
la necessità di redigere e registrare un contratto;
la possibilità di accedere ad agevolazioni IMU, se il parente ha la residenza e l’ISEE inferiore a 15.000 euro.
Il comodato non genera reddito imponibile, ma non consente nemmeno di beneficiare di detrazioni fiscali come accade con l’affitto.
Affittare a un parente è perfettamente legale, ma richiede attenzione alle normative fiscali e alla forma del contratto. Un rapporto familiare, se non gestito correttamente, può trasformarsi in un rischio economico o legale. Meglio prevenire, essere trasparenti e affidarsi a professionisti per non incorrere in spiacevoli sorprese con il Fisco.