Affitto a un Parente: Cosa Dice il Fisco e Quali Sono i Rischi Nascosti

Affittare un immobile a un parente è perfettamente legale, ma richiede attenzione alle regole fiscali. Contratti non registrati, canoni troppo bassi o comodati mal gestiti possono esporre a sanzioni e controlli del Fisco.
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Redazione 30 Luglio 2025

Affittare un immobile a un parente può sembrare una scelta naturale e conveniente. Tuttavia, quando entra in gioco il Fisco, la situazione richiede attenzione. Trattamenti fiscali particolari, possibili accertamenti e la perdita di agevolazioni sono alcuni dei rischi da considerare. Vediamo cosa prevede la legge, quali accortezze adottare e quali insidie evitare.

È lecito affittare un immobile a un parente?

Sì, la legge consente di affittare un immobile a un parente, anche stretto (figli, genitori, fratelli, nipoti). Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate tende a monitorare con attenzione questi contratti, soprattutto se:

  • il canone è molto inferiore al valore di mercato;
  • il contratto non viene registrato;
  • l’affitto non viene realmente corrisposto.
  • Obbligo di registrazione del contratto

Come per ogni locazione, anche l’affitto a un familiare deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di stipula. In caso contrario, il contratto è considerato nullo e si rischiano sanzioni per evasione fiscale.

La registrazione è obbligatoria anche se il canone è simbolico, e serve a garantire tutela giuridica a entrambe le parti.

Tassazione: regime ordinario o cedolare secca

Chi affitta a un parente può scegliere tra:

regime ordinario IRPEF, dove il canone percepito concorre al reddito complessivo e viene tassato con aliquota progressiva;

  • cedolare secca, un’imposta sostitutiva (al 21% o 10% a seconda del tipo di contratto), più semplice e vantaggiosa in molti casi.
  • Va precisato che la cedolare secca è applicabile solo in presenza di contratti regolari e, nel caso di canone concordato, nei comuni che lo prevedono.

Canone troppo basso: attenzione al rischio accertamento

Se il canone d’affitto pattuito risulta troppo basso rispetto ai valori di mercato, l’Agenzia delle Entrate può sospettare una simulazione. In questi casi, è possibile che venga applicata una tassazione forfettaria, basata sulla rendita catastale rivalutata, oppure che venga avviato un accertamento con contestazione del reddito dichiarato.

Alternativa al contratto di affitto: il comodato gratuito

Molti proprietari preferiscono ricorrere al comodato d’uso gratuito, per evitare complicazioni fiscali. Questa forma di utilizzo non prevede un canone, ma comporta comunque:

la necessità di redigere e registrare un contratto;

la possibilità di accedere ad agevolazioni IMU, se il parente ha la residenza e l’ISEE inferiore a 15.000 euro.

Il comodato non genera reddito imponibile, ma non consente nemmeno di beneficiare di detrazioni fiscali come accade con l’affitto.

Rischi nascosti da non sottovalutare

  • Accertamenti fiscali: in caso di canone irrisorio o simulazione del contratto.
  • Perdita di agevolazioni IMU e TARI: se non si rispettano i requisiti previsti per la residenza o il contratto.
  • Mancanza di tutela legale: un contratto non registrato rende difficile gestire contenziosi.
  • Difficoltà nello sfratto: in assenza di regole formali, liberare l’immobile può richiedere tempi lunghi.

Come affittare a un parente in modo corretto

  • Registra sempre il contratto nei termini previsti dalla legge.
  • Stabilisci un canone realistico, allineato ai valori della zona.
  • Valuta la cedolare secca se i requisiti sono rispettati.
  • Se scegli il comodato, redigi un contratto scritto e registralo.
  • Conserva prova dei pagamenti con bonifici tracciabili o ricevute firmate.

Affittare a un parente è perfettamente legale, ma richiede attenzione alle normative fiscali e alla forma del contratto. Un rapporto familiare, se non gestito correttamente, può trasformarsi in un rischio economico o legale. Meglio prevenire, essere trasparenti e affidarsi a professionisti per non incorrere in spiacevoli sorprese con il Fisco.