Allarme smog a Roma: come si è formato e quali sono i rischi?

Oggi, 3 gennaio 2024 a Roma si sono registrati livelli di polveri sottili superiori alla norma in molti quartieri, sopratutto nella zona Nord-Est. Qual è stato l’appello del Comune e perchè si formano queste concentrazioni di smog in città?
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Mattia Giangaspero 3 Gennaio 2024

Il Campidoglio nella giornata di oggi, 3 gennaio 2024, ha lanciato un allarme inquinamento da polveri sottili. I livelli registrati nella Capitale infatti sono molto più alti rispetto a quelli standard previsti dall'Organizzazione mondiale della Sanità. L'allerta smog a Roma ha iniziato a preoccupare molto tutti i residenti e per questo motivo il Comune ha diramato un appello a rimanere in casa. Appello rivolto soprattutto alle persone più fragili e già affette da patologie.

“I soggetti a rischio cui compete una particolare cautela di ordine sanitario – si legge in una nota diffusa dal Comune di Roma – è opportuno che evitino di esporsi prolungatamente alle alte concentrazioni di inquinanti”.

Ma cosa sta succedendo a Roma e perchè si è formata un'eccessiva concentrazione di smog in città? 

L‘Arpa della regione Lazio ha eseguito il classico monitoraggio della qualità dell'aria il 1 gennaio e i dati segnalano che all'interno della città è rimasta una grande nube di smog."Una condizione di criticità relativa al contributo emissivo derivante da fonti antropiche”.

Report Arpa Roma

Quali sono le zone colpite dallo smog a Roma?

Il Comune di Roma ha indicato le zone che in queste ore sono quelle dove si concentrano maggiormente i livelli di inquinamento e sostanzialmente sono 3. Le stazioni con le colonnine di monitoraggio dei livelli di PM10 hanno superato i limiti di 50 μg/m3 a Preneste, Corso Francia e Tiburtina.

Sempre molto alti i livelli anche in tutta la parte Nord-Est della città e quindi gli altri quartieri coinvolti sono:

  • Aurelio,
  • San Basilio,
  • Fidene,
  • Nomentano,
  • Tufello
  • Boccea.

Oltre a rimanere chiusi in case ci sono altre accortezze da prendere in considerazione per evitare di respirare le sostanze nocive disperse nell’aria: non camminare per strada, utilizzare mascherine ffp3, evitare di svolgere attività sportive all'aperto.

Si consiglia anche di abbassare i termosifoni e a spegnere le caldaie. Di preferire veicoli elettrici, ibridi o alimentati con combustibili a basso impatto (come il metano); di non sostare col motore acceso delle auto e  “limitare ulteriormente gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima degli edifici”

Perchè si formano concentrazioni di smog in città?

"Lo smog è un miscuglio di polveri e gas di varia natura, per lo più dovuta alle attività umane. Le maggiori concentrazioni si verificano in inverno in quanto molte polveri sono dovute ai riscaldamenti domestici e al traffico veicolare. Inoltre, in inverno le precipitazioni sono scarse, quindi la pioggia non può lavar via le polveri dall’aria. Nelle città, dove sono presenti molte abitazioni e c’è molto traffico, lo smog è più concentrato e dannoso, ma le polveri sottili sono presenti anche in campagna, derivate da attività come l’allevamento e le attività agricole."

Le particelle inquinanti che compongono lo smog si producono di continuo, ma solamente nei mesi invernali sentiamo parlare di targhe alterne e allarme polveri sottili. Questo perché d’inverno gli impianti di riscaldamento sono quasi sempre accesi, producendo molto più particolato che va disperso in atmosfera, e inoltre nei mesi invernali le precipitazioni sono ridotte. La pioggia abbatte al suolo le polveri sottili, pulendo letteralmente l’aria, ma d’inverno piove poco e quindi lo smog aumenta. Le maggiori concentrazioni si raggiungono nei centri cittadini e in zone dalla particolare conformazione orografica, come la pianura padana, dove non circola aria e l’inquinamento prodotto rimane stagnante anche per lunghi periodi.

Fonte | Helty