
Non importa se saranno iscritti a Medicina, a Lettere, o a Giurisprudenza. Dall’anno accademico 2024-2025 tutti gli studenti dell’Università di Barcellona dovranno seguire un corso sulla crisi ecologica. Si tratta del primo caso noto in cui un’istituzione della portata dell’Universitat de Barcelona – che attira ogni anno oltre 60.000 studenti – impone un percorso formativo sui temi legati al cambiamento climatico e all’emergenza ambientale.
Per una settimana gli studenti dell’Università di Barcellona, guidati in particolare dal collettivo ambientalista End Fossil, hanno protestato e occupato gli spazi dell’università per chiedere all’Ateneo un maggiore impegno sul fronte della sostenibilità e della transizione ecologica.
Tende, striscioni e manifesti hanno riempito gli edifici della storica università catalana con l’obiettivo di attirare l’attenzione sull’importanza di abbandonare le fonti di energia fossili.
Alla fine l’istituzione ha ceduto e ha accolto la richiesta degli attivisti di avviare, per il prossimo anno accademico, il corso “Crisis ecosocial”. La sensibilizzazione e l’educazione ambientale saranno estese anche allo staff universitario: in particolare il personale docente nei prossimi quattro anni seguirà un percorso formativo sulla crisi ecologica.
L’istruzione ha un ruolo fondamentale nella promozione della transizione ecologica e sempre più istituzioni universitarie e scolastiche avvertono la necessità di dare ai giovani la possibilità di approfondire argomenti attuali e urgenti come quelli che riguardano la crisi ambientale e climatica.
Anche in Italia, di recente, ne abbiamo avuto un piccolo esempio: all’esame di maturità 2022 agli studenti è stato chiesto di commentare e approfondire il discorso sui cambiamenti climatici tenuto alla Camera dal premio nobel Giorgio Parisi.