
Una delle tante, devastanti conseguenze della crisi climatica riguarda l'innalzamento del livello del mare, causato principalmente dallo scioglimento dei ghiacci. A pagare per primi il conto saranno gli abitanti delle città costiere, da New York a Tokyo passando per Venezia e Bangkok, che diventeranno prima inabitabili e, se il trend continuasse così, saranno poi completamente sommerse. Uno studio pubblicato dalla rivista Climate risk management si è concentrato su un aspetto pratico in particolare, quello degli aeroporti: tantissimi scali, si legge in Global analysis of sea level rise risk to airports, sarebbero già a rischio inondazioni oggi, ed entro il 2100 tra il 10 e il 20 per cento delle rotte mondiali potrebbe saltare perché alcuni aeroporti non esisteranno più.
Coordinato dagli ingegneri dell'Università di Newcastle, lo studio ha preso in considerazione oltre 14mila strutture: di queste, 269 sarebbero quelle già a rischio di mareggiate costiere, mentre circa 100 entro il 2100 finirebbero sotto il livello del mare anche con un modesto aumento della temperatura. La nostra capacità di raggiungere le città costiere in aereo dipenderà molto dalle azioni che intraprenderemo nella lotta alla crisi climatica; una delle cose da fare, tra l'altro, è proprio quella di prendere meno aerei: volare di meno, per volare più a lungo, insomma. Il fattore di rischio potrebbe aumentare tra il 17 e il 69 per cento, in base all'innalzamento del livello del mare. Se l'aumento della temperatura superasse i due gradi nei prossimi ottant'anni, sarebbero 572 gli aeroporti a rischio.
Molti aeroporti europei sono in pericolo, così come in Nord America e Oceania, ma i maggiori problemi arrivano dal Sud e dall'Est dell'Asia, dove ci sono tanti scali importanti per la circolazione mondiale. In testa a questa triste classifica ci sono gli aeroporti di Bangkok in Thailandia, di Wenzhou in Cina e tutti gli scali delle Isole Salomone, nel sud del Pacifico. Nella top 20 delle strutture più esposte al rischio ci sono anche due italiani: l'aeroporto Marco Polo di Venezia e l'aeroporto Galileo Galilei di Pisa. Entro il 2100, potrebbero non esistere più.