Altri 10 anni di Glifosato, l’Europa da il via libera al suo utilizzo anche se ”limitato”

La Commissione Europea ha dato il via libera all’utilizzo prolungato del Glifosato per altri dieci anni, anche se ha ridotto la quantità. Infatti nel testo viene specificato l’uso ”limitato” del diserbante sistemico da campo.
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Mattia Giangaspero 22 Settembre 2023

L'autorizzazione arriva dall'alto, dall'Europa "green" che però in questo caso non si è dimostrata tale. Ti sto parlando dell'approvazione all'utilizzo per altri dieci anni del glifosato, un diserbante sistemico utilizzato in coltivazione, ma da molti considerato un pesticida che sarebbe causa di tumori. A dire questo sono state alcune sentenze della Corte di Giustizia Usa, ma sembra che queste sentenze non siano bastate per far cambiare idea all'alta Europa. In Commissione Ue è stato stilato un regolamento, poi inviato agli Stati membri, che contiene la norma di proroga dell'uso di glifosato per altri dieci anni, precisamente fino al 15 dicembre 2033.

Come anticipato già nel titolo però l'Europa ha pensato di introdurre comunque delle limitazioni al suo utilizzo. Infatti viene previsto il divieto d’uso per il disseccamento del raccolto, una pratica utilizzata in particolare dai grandi produttori di cereali. Inoltre gli Stati membri dovranno fornire informazioni più dettagliate dell'uso del glifosato "ridotto al minimo o vietato in parchi e giardini pubblici".

Come agisce il glifosato?

Ma come agisce il glifosato? Dal punto di vista molecolare presenta una struttura simile a un amminoacido, la glicina. Viene assorbito attraverso la superficie delle foglie e tramite il flusso linfatico viene trasportato verso ogni parte della pianta. Il glifosato interrompe la sintesi di tre amminoacidi (triptofano, tirosina e fenilalanina), bloccando un enzima chiamato 5-enolpiruvilshikimato 3-fosfato sintetasi.

Il successo del glifosato tra gli agricoltori è dovuto proprio alla sua efficacia: si è rivelato un valido strumento nella lotta alle piante infestanti, consentendo di ridurre l'uso di pratiche di lavorazione del terreno che causano la degradazione della sua sostanza organica e l’erosione del suolo. Tuttavia il suo massiccio utilizzo sta portando alcune specie vegetali a sviluppare una forma di resistenza al composto chimico – senza contare che esistono anche varietà di piante geneticamente modificate al fine di resistere al glifosato -, un problema che però non riguarda solo il glifosato, ma anche altri pesticidi.

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I rischi per la salute

il punto più spinoso riguarda i suoi possibili effetti nocivi per la salute umana. Da quando lo Iarc ha classificato il glifosato come sostanza "probabilmente cancerogena" il dibattito pubblico si è infiammato. Le cause intentate, soprattutto negli Stati Uniti, contro la Monsanto (che nel 2018 è stata acquisita dalla casa farmaceutica tedesca Bayer) si sono moltiplicate, in molti paesi sono nati movimenti e associazioni che si battono per vietarne l'uso.

Nel 2017 gli stati membri dell'Unione Europea hanno deciso di rinnovare la licenza per il glifosato fino al 2022. Tuttavia vari paesi europei hanno preso o hanno intenzione di prendere misure restrittive riguardo l'utilizzo del discusso erbicida all'interno dei loro confini nazionali. Lo scorso luglio il parlamento austriaco ha votato a favore per il bando totale del glifosato; "un successo storico" lo ha definito Greenpeace, dal momento che l'Austria è il primo paese europeo che ha scelto di imporre il divieto di utilizzo del composto chimico.

La Germania potrebbe seguire il suo esempio: il Governo di Berlino ha infatti approvato un programma per bandire i prodotti a base di glifosato entro la fine del 2023. Resta da capire se si tratta di casi isolati o se la nuova Commissione Europea si orienterà verso un'agricoltura priva di glifosato. A questo proposito rimangono decisivi comunque i pareri che gli enti regolatori comunitari (come l'Efsa e l'Echa) sono chiamati a formulare su un'eventuale pericolosità del glifosato.

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