
La foresta pluviale più grande del mondo sta bruciando da settimane. Gli incendi – che, è bene ricordare, sono dolosi: i principali responsabili sono gli agricoltori e i grandi latifondisti che vogliono liberare ampie zone dalla foresta per fare spazio a campi coltivati, soprattutto di soia, e a terreni per il pascolo – sembrano inarrestabili, complice la stagione secca, e oltre al Brasile hanno coinvolto altri stati sudamericani coperti in parte dalla foresta amazzonica, come Bolivia, Paraguay e Perù. Una tragedia immane che sta lasciando sconcertata l'opinione pubblica mondiale: non si tratta infatti di un problema locale, bensì riguarda tutti gli abitanti del pianeta in quanto la foresta amazzonica garantisce il 20% dell'ossigeno della Terra ed è uno dei più validi alleati nella lotta contro il cambiamento climatico.
Non è finita qui. La vastità degli incendi che stanno devastando le regioni amazzoniche potrebbero avere gravi conseguenze per la fauna selvatica. La foresta pluviale è infatti un autentico scrigno di biodiversità: qui hanno il loro habitat naturale circa il 10% delle specie animali presenti sul pianeta. Qui vivono all'incirca 1500 specie di uccelli, dai colibrì ai tucani passando per i pappagalli, gli uni più belli e colorati degli altri, oltre 400 specie di rettili, soprattutto serpenti e iguane, e un'enorme varietà di mammiferi (scimmie, giaguari, bradipi, tapiri, solo per citarne alcuni). E poi ci sono migliaia di specie di pesci, tra cui i famigerati piranha, milioni di specie di insetti e altri invertebrati. La lista è davvero infinita.
In alcune foreste gli incendi sono fondamentali per mantenere gli ecosistemi in salute e sono perfino indispensabili per la sopravvivenza di particolari specie. Il caso dell'Amazzonia però è diverso. La foresta pluviale, come suggerisce il nome stesso (pluviale deriva dal termine latino "pluvia", pioggia), è un ambiente prevalentemente umido e quindi la presenza degli incendi non dovrebbe proprio essere all'ordine del giorno. Quando avvengono degli incendi naturali, sono di piccole dimensioni, di solito vicino al terreno, e vengono rapidamente spenti dalla pioggia. Gli animali in Amazzonia, in milioni di anni, non si sono mai adattati al fuoco e sono dunque impreparati di fronte alle migliaia di focolai scoppiati nelle ultime settimane.
Per la fauna amazzonica stiamo parlando di una vera e propria mazzata, con molti animali destinati a morire, o perché non sopportano il calore delle fiamme o perché inalano il fumo. I danni causati dalla deforestazione per questo habitat così ricco e unico al mondo sono incalcolabili: a causa dell'uomo, l'Amazzonia rischia di cambiare il proprio aspetto in maniera irrimediabile.