
Tenere un animale in appartamento non è vietato. Lo stabilisce il nostro Codice civile e la legge 220 del 2012, che disciplina proprio i regolamenti condominiali. Quindi chi ti dice che non si puoi tenere animali in casa, sta interpretando la legge in maniera sbagliata. Nessuno può impedirti di possedere un animale, perché andrebbe a ledere la tua libertà personale.
Discorso diverso invece se il divieto fosse previsto dal contratto di locazione dell’appartamento in cui ti trovi, perché, allora, avrebbe natura contrattuale e lo si considererebbe liberamente accettato. Prima di firmare un contratto d'affitto, guarda bene che non ci siano postille di questo genere, altrimenti rischieresti di andare a vivere nella casa dei tuoi sogni, ma senza l'animale del tuo cuore. Secondo un'indagine di Assalco-Zoomark, in Italia ci sarebbero 60,5 milioni di animali domestici. I cani sono presenti nel 55,6% delle case con animali, mentre i gatti sono il 49,7%.
Come abbiamo già detto, il Codice civile non vieta la detenzione degli animali domestici all'interno di un condominio. Ma il Codice civile non spiega, però, quali specie possano rientrare in questa definizione.
Le leggi esistenti forniscono più che altro definizioni puramente descrittive della categoria di "animale domestico", facendo riferimento a quelli che tradizionalmente vivono con l’uomo e che ne sono dipendenti (come gatti, cani o pesci). Questo significa che non è garantita la possibilità di possedere anche altre specie di animali, come ad esempio quelli esotici (serpenti o rettili).
Secondo la legge 220/2012, gli spazi comuni possono essere utilizzati "a libero uso e godimento" da ogni condomino, senza impedire agli altri di fare lo stesso.
In base a questo principio, anche il tuo animale può accedere agli spazi comuni (comprese le scale e l’ascensore), stando ovviamente attento che non arrechi danni alla sicurezza o che sporchi. In questi casi sarà responsabilità del proprietario dell'animale risarcire o riparare al danno causato. Ma mai e poi mai puoi lasciare il tuo animale libero per le scale condominiali o negli spazi condominiali chiusi e nei giardini condominiali: anche negli ascensori è previsto che tu gli metta il guinzaglio.
Un animale può essere allontanato da un condominio solo in determinati casi:
Attenzione se il tuo cane tende a fare molto baccano. L'articolo 844 del Codice civile ritiene che sei tu il responsabile dell'animale, e quindi il condominio può richiederne l'allontanamento. Anche se è riconosciuto il diritto dei cani di abbaiare, ad esempio, è però vero che il proprietario ha l’obbligo di ridurre al minimo le occasioni di disturbo e di prevenire le possibili cause di agitazione ed eccitazione dell’animale.
In caso di odori intollerabili, i vicini di casa possono ricorrere al giudice. Questa situazione deve essere però continua e davvero non ammissibile.
Anche gli animali soffrono di solitudine. Per questa ragione il giudice ha dichiarato che nessun animale può essere lasciato da solo in casa o sul balcone, perché questi periodi di isolamento possono causare danni alla loro integrità psico-fisica. Ma lasciando un animale da solo in casa (o fuori in balcone), non saprai mai se starà disturbando il resto dei condomini. Anche questi casi, il Codice civile parla chiaro: sarai colpevole del reato di abbandono di animali o, nel caso, di disturbo della quiete pubblica.