
Basta chiacchiere quando si parla di cambiamento climatico e tutela dell’ambiente. Anzi: basta “bla bla bla” come ha urlato Greta Thunberg alla Youth4Climate di Milano, quella che è stata ormai ribattezzata la “Cop dei Giovani”.
Per salvare il nostro Pianeta bisogna agire, passare dalle parole ai fatti. Se serve, mettendoci le mani e pure le gambe.
Ed è quello che faremo noi di Ohga, che sabato 2 ottobre saremo tra le cime della Val Pellice, in Piemonte, per partecipare con un nostro giornalista-atleta al primo campionato del mondo di Plogging.
Forse ne hai già sentito parlare. Nato “solo” nel 2015 a cavallo tra l’Italia e la Svezia, il plogging è uno sport che consiste nel correre, camminare o fare attività fisica ripulendo le strade e il luogo in cui ti stai allenando da tutti i rifiuti che incontri.
Per fare plogging non servono grandi materiali tecnici ma anzi bastano un paio di guanti, un sacchetto dove buttare i rifiuti e una buona dose di senso civico.
Se la curiosità sta nell’origine del termine plogging, azzeccatissima crasi tra “jogging” e “plocka upp” (ovvero le parole svedesi per “raccogliere”), la sua rapida espansione da semplice pratica di responsabilità a movimento internazionale è dovuta al DNA di questo sport: uno dei pochi in grado di evidenziare come la nostra salute sia strettamente interconnessa con quella dell’ambiente in cui viviamo.
Tra i 30 atleti che correranno sul territorio dei sette Comuni della Val Pellice, sulle Alpi Torinesi, ci sarà dunque anche Kevin Ben Alì Zinati, giornalista dell’area Health e Green di Ohga e maratoneta con un PB di 3h07min raggiunto ad Atene e diversi trail all’attivo: l’ultimo sulle montagne svizzere della Sierre-Zinal, “casa” del campione spagnolo Kilian Jornet, anche lui protagonista di varie manifestazioni di plogging.
Il primo campionato mondiale di corsa e raccolta rifiuti avrà tutti i contorni di una gara di trail running: la natura, terreni sconnessi, salite e discese e pure una medaglia – rigorosamente di legno – per tutti i finisher.
Innovativi e originali saranno invece i parametri per il calcolo del punteggio individuale ai fini della classifica finale. Tutti i partecipanti saranno pesati in base alla distanza percorsa, al dislivello positivo raggiunto e ai rifiuti raccolti e trasformati in CO2 equivalente risparmiata.
Gli atleti sono stati selezionati tramite cinque gare qualificanti (Gran Trail Courmayeur, TMT, Trail EDF Cenis Tour, Alpe Adria Trail, TorX) e grazie ad una virtual challenge aperta a tutti. La fase di qualificazione, diffusa e coinvolgente, ha consentito di risparmiare finora approssimativamente 89kg di CO2, gli atleti hanno infatti raccolto e differenziato oltre 60kg di rifiuti abbandonati.
Arrivato a questo punto, potresti chiederti: “ma tra tutti gli sport, perché proprio la corsa?”. La risposta l’ha data durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione avvenuta lo scorso 22 settembre Roberto Cavallo, divulgatore, ecorunner e deus ex machina dietro ai mondiali dei plogging, e noi concordiamo con lui: “Il running è uno sport di allenamento e di fatica, di costanza e di coraggio, fatto di momenti di crisi e crisi superate: sono elementi propri della corsa e che vorremmo diventassero propri anche della questione ambientale”.