Anche Ohga parteciperà al primo campionato del mondo di Plogging: lo sport che fa della corsa un alleato dell’ambiente

Kevin Ben Alì Zinati, giornalista e maratoneta della nostra redazione, sarà tra i 30 atleti che sabato 2 ottobre correranno tra le montagne della Val Pellice per la prima edizione dei campionati mondiali di Plogging.
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Redazione 1 Ottobre 2021

Basta chiacchiere quando si parla di cambiamento climatico e tutela dell’ambiente. Anzi: basta “bla bla bla” come ha urlato Greta Thunberg alla Youth4Climate di Milano, quella che è stata ormai ribattezzata la “Cop dei Giovani”.

Per salvare il nostro Pianeta bisogna agire, passare dalle parole ai fatti. Se serve, mettendoci le mani e pure le gambe.

Ed è quello che faremo noi di Ohga, che sabato 2 ottobre saremo tra le cime della Val Pellice, in Piemonte, per partecipare con un nostro giornalista-atleta al primo campionato del mondo di Plogging.

Atleti durante una manifestazione di plogging. Photo credit: Stefano Jeantet

Forse ne hai già sentito parlare. Nato “solo” nel 2015 a cavallo tra l’Italia e la Svezia, il plogging è uno sport che consiste nel correre, camminare o fare attività fisica ripulendo le strade e il luogo in cui ti stai allenando da tutti i rifiuti che incontri.

Per fare plogging non servono grandi materiali tecnici ma anzi bastano un paio di guanti, un sacchetto dove buttare i rifiuti e una buona dose di senso civico.

Se la curiosità sta nell’origine del termine plogging, azzeccatissima crasi tra “jogging” e “plocka upp” (ovvero le parole svedesi per “raccogliere”), la sua rapida espansione da semplice pratica di responsabilità a movimento internazionale è dovuta al DNA di questo sport: uno dei pochi in grado di evidenziare come la nostra salute sia strettamente interconnessa con quella dell’ambiente in cui viviamo.

Tra i 30 atleti che correranno sul territorio dei sette Comuni della Val Pellice, sulle Alpi Torinesi, ci sarà dunque anche Kevin Ben Alì Zinati, giornalista dell’area Health e Green di Ohga e maratoneta con un PB di 3h07min raggiunto ad Atene e diversi trail all’attivo: l’ultimo sulle montagne svizzere della Sierre-Zinal, “casa” del campione spagnolo Kilian Jornet, anche lui protagonista di varie manifestazioni di plogging.

Il primo campionato mondiale di corsa e raccolta rifiuti avrà tutti i contorni di una gara di trail running: la natura, terreni sconnessi, salite e discese e pure una medaglia – rigorosamente di legno – per tutti i finisher.

Innovativi e originali saranno invece i parametri per il calcolo del punteggio individuale ai fini della classifica finale. Tutti i partecipanti saranno pesati in base alla distanza percorsa, al dislivello positivo raggiunto e ai rifiuti raccolti e trasformati in CO2 equivalente risparmiata.

Il plogging evidenzia come la nostra salute sia interconnessa con quella dell’ambiente in cui viviamo

Gli atleti sono stati selezionati tramite cinque gare qualificanti (Gran Trail Courmayeur, TMT, Trail EDF Cenis Tour, Alpe Adria Trail, TorX) e grazie ad una virtual challenge aperta a tutti. La fase di qualificazione, diffusa e coinvolgente, ha consentito di risparmiare finora approssimativamente 89kg di CO2, gli atleti hanno infatti raccolto e differenziato oltre 60kg di rifiuti abbandonati.

Ecorunner in azione durante una manifestazione di plogging. Photo credit: Stefano Jeantet

Arrivato a questo punto, potresti chiederti: “ma tra tutti gli sport, perché proprio la corsa?”. La risposta l’ha data durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione avvenuta lo scorso 22 settembre Roberto Cavallo, divulgatore, ecorunner e deus ex machina dietro ai mondiali dei plogging, e noi concordiamo con lui: “Il running è uno sport di allenamento e di fatica, di costanza e di coraggio, fatto di momenti di crisi e crisi superate: sono elementi propri della corsa e che vorremmo diventassero propri anche della questione ambientale”.