La frutta invenduta sarà trasformata in succhi e marmellate e i ristoranti si dovranno dotare obbligatoriamente della Doggy bag. Sono solo alcune delle proposte incluse nel progetto di legge sulla prevenzione delle perdite e degli sprechi alimentari recentemente approvato in Spagna e ora al vaglio del Congresso dei deputati e del Senato.
Ampiamente sostenuto dal governo socialista, l'avanguardistico piano anti spreco andrà a coinvolgere medie e grandi imprese a partire dal 2023, con l'obiettivo di andare a colmare le falle esistenti nei processi della catena alimentare, dal produttore al distributore, fino ai punti di vendita e ai supermercati.
Come dichiarato dal ministro spagnolo dell’agricoltura, della pesca e dell’alimentazione Luis Planas, si tratta di un progetto volto a “prevenire l’inefficienza nella catena alimentare che ha conseguenze economiche, ambientali e sociali". Ispirandosi ai principi dell’economia circolare, infatti, l’iniziativa premerà affinché le imprese della catena prendano in considerazione e applichino un piano di prevenzione per ridurre gli sprechi e destinare gli alimenti ad altri usi, dando la priorità ai consumatori. Secondo i dati del ministero dell'agricoltura, della pesca e dell’alimentazione (MAPA), infatti, solo nel 2020 sono stati buttati via 1.364 milioni di chilogrammi di alimenti, vale a dire una media di 31 chilogrammi a persona.
Il ministro Luis Planas ha anche evidenziato come solo Francia e Italia attualmente abbiano un regolamento simile nell’Unione Europea. Nel nostro Paese, l’unica iniziativa esistente è quella della legge 166/2016, la cosiddetta norma “antisprechi”, la cui prima firmataria è stata l’onorevole Maria Chiara Gadda. A differenza della Spagna, questa legge si basa soprattutto sulla promozione dell'educazione alimentare nelle scuole e su campagne di comunicazione mirate, oltre anche a una riduzione della tassa rifiuti per chi dona il cibo e promuove l'uso della Doggy bag nei ristoranti.