Arriva una legge regionale che tutela i ricci di mare, stop di 3 anni alla pesca in Puglia

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una legge che vieta, per tre anni, la pesca, il trasporto e la commercializzazione di ricci di mare provenienti dalle acque territoriali della stessa Regione. Il provvedimento passa con 41 voti favorevoli e servirà per tutelare la specie.
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Mattia Giangaspero 31 Marzo 2023

È vietato per tre anni pescare i ricci di mare in tutta la Puglia e nelle sue acque territoriali regionali. La proposta di legge, di cui il primo firmatario è stato Paolo Pagliaro è stata approvata il 28 marzo in Consiglio regionale con 41 voti favorevoli e avrà l'obiettivo di tutelare e salvaguardare la specie. "Un fermo necessario per consentire il recupero degli stock e la ricostituzione della risorsa nel nostro mare territoriale, messa a rischio dal massiccio prelievo effettuato negli ultimi anni"

Nello specifico la legge dispone non solo il divieto all'attività di pesca del riccio di mare, ma anche la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione di tutti gli esemplari di riccio e dei suoi derivati. Unica nota da sottolineare: "Gli esemplari proveniente da altri mari, quindi fuori dalle acque territoriali pugliesi possono essere commercializzati".  Resta comunque uno storico passo in avanti per una Regione che nel corso degli ultimi anni ha svolto un'attività massiccia di pesca dei ricci rischiando in un suo spopolamento.

"Il fermo pesca è un passo decisivo per bloccare il prelievo massiccio dei ricci di mare, anche al di sotto della misura minima consentita per legge di sette centimetri di diametro. Non c’è più tempo da perdere. Già in questi giorni è ripresa la razzia di ricci di mare, e bisogna intervenire con uno stop. Resta il rammarico per l’assenza di finanziamento per la seconda parte della legge, che prevede azioni di monitoraggio del rinascimento dei fondali e il risarcimento dei pescatori autorizzati con patentino per al durata del fermo pesca. Intanto incassiamo un primo risultato importante, per impedire fin da subito l’ulteriore accaparramento. Già da diversi anni i ricci e la polpa di riccio serviti nei ristoranti salentini e pugliesi non provengono dai nostri mari ma da quelli di altri Paesi, anche extra mediterranei: Spagna, Grecia, Portogallo, Croazia e Albania, addirittura Cile. E i nostri ristoratori potranno continuare a servire prodotto di importazione, regolarmente certificato."