
Tra i rimedi fai-da-te che circolano tra appassionati di giardinaggio e coltivazione domestica, uno dei più curiosi riguarda l’uso dell’aspirina (acido acetilsalicilico), anche scaduta, per rinvigorire o proteggere piante come il basilico. Ma quanto c’è di vero in questa pratica? E può davvero essere efficace o sicura?
L’aspirina è una forma sintetica dell’acido salicilico, una sostanza che molte piante producono naturalmente per attivare risposte di difesa contro stress, malattie e agenti esterni. Alcuni studi in ambito agricolo hanno dimostrato che piccole dosi di acido salicilico possono stimolare le difese naturali delle piante, rendendole più resistenti a malattie fungine o condizioni ambientali difficili.
Da qui nasce l’idea di utilizzare l’aspirina sciolta in acqua come trattamento stimolante, anche su coltivazioni domestiche come il basilico.
Il metodo più citato prevede di:
Molti si chiedono se sia rischioso usare aspirina scaduta. In ambito medico, l’efficacia del principio attivo può diminuire nel tempo, ma in questo contesto non viene usata a scopo terapeutico per esseri umani, bensì come stimolante vegetale. Per questo, alcuni hobbisti ritengono accettabile il riutilizzo occasionale, a patto che le compresse siano ben conservate (non umide, non ammuffite, non deteriorate).
Tuttavia, non esistono studi ufficiali che ne garantiscano l’efficacia o l’innocuità su piante alimentari.
Chi coltiva basilico in casa può stimolare la crescita e la resistenza in modo sicuro con rimedi come:
L’uso di aspirina scaduta per il basilico è un rimedio casalingo non supportato da studi su larga scala, ma basato su principi reali della fisiologia vegetale. Tuttavia, va affrontato con attenzione e buon senso, soprattutto quando si parla di piante aromatiche destinate all’alimentazione. Meglio preferire metodi naturali, sicuri e testati per ottenere un basilico sano, profumato e privo di rischi.