SUV

Aumentano del vendite dei SUV e le emissioni di carbonio schizzano alle stelle

La sempre crescente vendita di SUV (acronimo di Sport Utility Vehicle, in italiano Veicolo di Utilità Sportiva) porta con sé un grande aumento di domanda di petrolio con innegabili effetti sulla crisi climatica. Nel mentre, il mercato dei SUV elettrici non cresce.
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Roberto Russo 9 Marzo 2023

Se i SUV fossero un Paese, sarebbero il sesto più inquinante del mondo. A sostenerlo è l'Agenzia Internazionale dell'Energia secondo la quale il continuo aumento delle vendite di SUV ha portato le loro emissioni climalteranti a quasi 1 miliardo di tonnellate di anidride carbonica nel 2022. Per dirla con altre parole: gli oltre 300 milioni di veicoli sportivi in circolazione nel solo 2022 hanno prodotto emissioni equivalenti a quelle combinate di Regno Unito e Germania.

Ma il mercato dell'auto non era in crisi? Se nel 2022 il mercato globale dell'automobile non è stato in positivo, quello dei SUV ha rappresentato un'eccezione con la conseguente preoccupazione del loro impatto per affrontare il cambiamento climatico. Questi veicoli, infatti, sono più grandi e pesanti delle auto normali e consumano in media il 20% in più di carburante: questo vuole dire che l'aumento del numero di SUV nel 2022 è stato responsabile di un terzo dell'aumento della domanda globale di petrolio. Secondo i dati forniti dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, negli ultimi anni gli acquisti di SUV sono aumentati notevolmente: si è passati dal 20% delle auto nuove nel 2012 al 46% di tutte le auto dello scorso anno. Trend confermato nel 2022, con una crescita significativa negli Stati Uniti, in India e in Europa.

E i SUV elettrici? Solo uno su sei di quelli venduti nel 2022 è alimentato con energia elettrica, il che vuol dire che si tratta di un mercato in lenta crescita che impiegherà tempo per compensare l'aumento di consumo di petrolio. Ma anche qui bisogna guardare con attenzione i dati. Come fa notare l'AIE, infatti, i SUV elettrici richiedono batterie più grandi per essere alimentati, quindi un tale mercato in crescita imporrebbe ulteriori pressioni sulle catene di approvvigionamento delle batterie e aumenterebbe ulteriormente la domanda di minerali critici necessari per la loro produzione.

Le azioni dimostrative del gruppo Tyre Extinguishers

Per far prendere coscienza della situazione gli attivisti del gruppo Tyre Extinguishers, che tra gli obiettivi ha proprio la lotta contro l'acquisto di auto troppo inquinanti, hanno sgonfiato gli pneumatici di centinaia di SUV in Europa. L'iniziativa è avvenuta nei giorni scorsi, in concomitanza con il primo anniversario del lancio della campagna.

Tra le città prese di mira dai gruppi di “estintori di pneumatici” figurano Londra, Parigi, Berlino e Milano. Gli attivisti hanno dichiarato di aver sgonfiato più di 10.000 pneumatici nell'ultimo anno in 17 Paesi, tra cui Stati Uniti e Nuova Zelanda. Hanno anche utilizzato lenticchie per inceppare le valvole dell'aria. Come sempre qualcuno si lamenterà e bollerà gli attivisti con i peggiori epiteti, ma che quelli di Tyre Extinguishers abbiano ragione è innegabile.