Aurora Boreale in Italia, dove e quando si potrà rivedere?

L’aurora boreale arrivata in quasi tutt’Italia domenica 5 novembre non è bastata. È possibile prevedere quando possa ritornare nel nostro Paese? Capiamo quali sono le condizioni che potrebbero favorire un nuovo evento del genere.
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Mattia Giangaspero 7 Novembre 2023

Ancora pensiamo alla notte del 5 novembre 2023, alla notte di qualche giorno fa, quando per la prima volta quasi in tutt'Italia si è potuta ammirare l'aurora boreale . È stato un evento unico e raro allo stesso tempo, però è arrivato anche da noi e quindi perchè non rivederlo ancora? È possibile capire quando possa riaccadere?

Essendo un evento molto raro nel nostro territorio, la risposta è che la probabilità sia molto bassa anche, però ultimamente è accaduto più spesso rispetto ad anni passati. Vero che come quella di domenica 5 no, però in alcune città o Regioni si è potuta ammirare anche di recente, ovvero il 25 settembre 2023. Inoltre c'è da sottolineare il fatto che il Sole è in piena attività e l'aurora boreale è un fenomeno naturale che viene generato dalla collisione tra particelle (protoni ed elettroni nella maggior parte dei casi) gassose presenti nell'atmosfera terrestre e particelle solari. L'energia che viene sprigionata poi dipende proprio dai venti solari. Quindi se l'aurora boreale, che solitamente è sempre visibile al di sopra del circolo polare, è anche arrivata da noi, vuol dire che l'energia arrivata dal sole è elevata. Quando rivederla in Italia? 

Come detto è difficile fare una previsione. Ci si può fare un’idea monitorando i siti di space weather, cioè i siti di metereologia spaziale.

Quel che è certo, come confermato da alcuni scienziati è che l'energia sprigionata dal Sole in questi giorni non è la massima. Si prevede che la nostra stella raggiungerà il picco del suo ciclo di attività di circa 11 anni – noto come “massimo solare” – tra gennaio e ottobre 2024. E quindi questo ci lascia presagire che potremmo ammirare altre aurore boreali in Europa in questo periodo.

"Mi aspetto che ci sia più attività aurora di quanta ce ne sia stata negli ultimi 20 anni", ha detto Njål Gulbrandsen, ricercatore di fisica spaziale presso l'Osservatorio geofisico di Tromsø, parte dell'Università Artica della Norvegia (UiT).