Avvistato uno squalo di tre metri a Livorno: cosa fare se ne vedi uno

Dopo l’avvistamento sul litorale toscano di un esemplare di squalo bianco (anche se più probabilmente si tratta di una verdesca), la guardia costiera ha raccomandato prudenza. Ecco cosa fare in presenza di uno squalo e dove è più probabile avvistarli in Italia.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Roberto Russo 26 Giugno 2023

Nei giorni scorsi a San Vincenzo, in provincia di Livorno, è stato avvistato uno squalo bianco.  A segnalarne la presenza sono stati alcuni turisti, a una quarantina di metri dalla riva di un resort sulla spiaggia del comune livornese. La notizia ha fatto immediatamente il giro e la guardia costiera ha diffuso un'informativa in cui si raccomanda la massima prudenza.

A quanto pare, comunque, stando alle informazioni raccolte dalla guardia costiera, non siamo di fronte a un avvistamento di uno squalo bianco, ma probabilmente di una verdesca.

Tieni presente che lo squalo bianco in Italia è stato avvistato in Campania, Liguria, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. È possibile che gli squali bianchi si avvicinino alla riva soprattutto nei pressi degli stretti e là dove c'è grande presenza di pesci di cui gli squali stessi possono nutrirsi.

Cosa fare in presenza di uno squalo?

In linea di massima gli squali non rappresentano un pericolo reale per l'uomo – con tutte le accortezze del caso -, soprattutto in Italia, dove i rischi sono minori che in altre zone del mondo: nel Mediterraneo, infatti, sono solo 31 i morsi di squalo confermati nel corso di due secoli.

Ma cosa fare in presenza di uno squalo? Pur se difficile, l'importante è mantenere la calma e dirigersi verso la riva (o l'imbarcazione più vicina) evitando di sbracciarti e tirare calci. In ogni caso non bloccare la traiettoria dello squalo: non sfidarlo, spostati di lato se sei in mare aperto e non dargli le spalle.

Per evitare gli incontri con gli squali, è bene non immergersi di notte e prestare la massima attenzione nei pressi di secche, stretti e acque adiacenti alle isole, che, come detto, sono ricche di prede per gli squali.

Se si avvistano animali che possono essere considerati cibo degli squali (delfini, otarie, tartarughe marine, tonni o anche carcasse di grandi cetacei) è bene fare attenzione, come anche è sconsigliato portarsi dietro animali fiocinati, perché l'odore del sangue attira gli squali.

Perché attacca lo squalo?

Lo squalo attacca l'uomo raramente, come ti abbiamo detto. Quando lo fa è perché, in genere, si sente minacciato (per questo l'informativa della guardia costiera nel caso di Livorno chiede di segnalare se si avvistano anche i piccoli di squalo con la loro madre). Oppure potrebbe succedere che lo squalo potrebbe attaccare per errore. Secondo uno studio molto accreditato pubblicato sul Journal of the Royal Society Interface gli squali, infatti, incappano in quello che viene definita “mistaken identity theory” ovvero “teoria dell'errore di identità”. In pratica sembra che gli squali si confondano e scambino gli esseri umani per cuccioli di foche o di leoni marini (pare che in acqua noi e i piccoli di foca ci muoviamo allo stesso modo!).

Non è vero, infine, che lo squalo attacchi l'uomo perché gli piace la nostra carne: questa è un'altra delle leggende metropolitane attorno a questi pesci.

A fronte di tutte queste motivazioni, sembra superfluo specificare le ragioni che hanno spinto alcuni esperti a ricordare che l'abbattimento non sarebbe in nessun modo la soluzione giusta. Anzi sarebbe l'ennesimo atto commesso dall'uomo contro la natura e i suoi esseri viventi.