
Un gruppo di ricercatori del World Resource Institute ha indicato come in futuro le città vedranno, in media, ondate di calore più lunghe di quelle attualmente presenti, ma soprattutto non più con quella famosa soglia del +1.5°C, ma con ben 3°C in più nel 28% dei casi. La frequenza delle ondate di calore invece sarà del 25% in più rispetto alle ultime registrare nel 2024.
Adesso, avendo appurato questo non ci resta che capire cosa possa accadere
La sola estate del 2024 per l'Italia è stata la terza più calda di sempre dal 1800 e se le temperature aumentassero ancora arrivando alla quota dei +3°C?
Uno dei fattori che potrebbe cambiare il modo di vivere in città riguarda il settore dell'industria agroalimentare. Infatti la produzione agricola potrebbe diminuire fino al 50%, aggravando la sicurezza alimentare. I problemi però non finiscono qui.
L'IPCC prevede che il calore estremo nelle aree urbane aumenterà i livelli di mortalità e malattie legate al calore, specialmente tra gli anziani e i bambini. Le città esposte a temperature superiori ai 35 gradi Celsius per almeno 8 giorni all'anno passerebbero dal 66% al 85% con un riscaldamento di 3 gradi.
Le infrastrutture urbane, come strade e edifici, soffrirebbero danni significativi. Il calore estremo potrebbe ridurre la capacità lavorativa del 20% o più entro il 2050, con costi economici enormi.
A questi due fattori se dovessimo aggiungere anche il fatto che dal 2050 con molta probabilità 2.5 miliardi di persone si potrebbero trasferire in città i rischi che tasso di mortalità e malattia aumentino sono sempre maggiori.
Fonte | World Resource Institute