Belluno, il cervo Bambotto è stato ucciso da un cacciatore: era la mascotte del paese

Bambotto, un cervo nobile di 7 anni, è stato ucciso da un cacciatore a Pecol, in provincia di Belluno. L’animale, che era diventato la mascotte del paese, era nato e cresciuto lì, e si era abituato a vivere a stretto contatto con gli esseri umani. L’uccisione di Bambotto ha suscitato grande indignazione tra la popolazione di Pecol e ha sollevato un dibattito sulla necessità di rivedere le norme sulla caccia.
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Roberto Russo 23 Ottobre 2023

Bambotto, un cervo nobile di sette anni che viveva a Pecol, frazione di San Tomaso Agordino, in provincia di Belluno, è stato ucciso da un cacciatore. L'animale, conosciuto e amato da tutti gli abitanti del paese, era diventato una vera e propria mascotte.

Bambotto era nato nel 2016 e fin da piccolo era stato adottato dagli abitanti di Pecol, centro turistico noto per le sue bellezze naturali e per le sue attività invernali, come lo sci e lo snowboard. La sua mamma, Lustra, lo aveva portato sullo zerbino di una casa del paese, affidandolo agli umani di cui si fidava. Bambotto era cresciuto tra le persone, che lo nutrivano e lo coccolavano. Era diventato un animale docile e mansueto, che non aveva paura degli umani.

Ecco perché la notizia della sua morte ha lasciato tutti senza parole: nei giorni scorsi, Bambotto è stato ucciso da un cacciatore. Il responsabile è un giovane di 23 anni, che è stato identificato dagli abitanti di Pecol. Il ragazzo ha dichiarato di aver sparato a Bambotto perché era entrato nel suo terreno di caccia.

La rabbia dei cittadini

La morte di Bambotto ha suscitato grande dolore e rabbia tra gli abitanti di Pecol. Il cervo era un animale amato da tutti, che rappresentava un simbolo di pace e di convivenza tra umani e animali.

Quanto accaduto a Pecol è solo l'ultimo di una serie di casi di violenza contro gli animali. La caccia, in particolare, è una pratica che spesso porta alla morte di animali innocenti. In Italia, la caccia è regolata da una legge che consente ai cacciatori di uccidere animali selvatici per scopi sportivi, alimentari o di controllo del numero di capi. Questa legge è stata criticata da molti, che la ritengono ingiusta e dannosa per gli animali.

La notizia della morte di Bambotto ha fatto in poche ore il giro del Paese e ha scatenato la rabbia di molte associazioni animaliste. La Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente ha pubblicamente condannato l'accaduto attraverso le parole della sua sua presidente Michela Vittoria Brambilla che su Facebook ha scritto: "È semplicemente disgustoso quello che è successo e succede continuamente nei nostri boschi durante la stagione di caccia. Un cacciatore senza cuore di 23 anni lo ha ammazzato per divertimento, protetto dalla legge che permette l'attività venatoria".

L'Associazione Italiana Difesa degli Animali ha deciso di presentare un esposto per alla Procura "nonostante l'uccisione del cervo sia stata consentita dalla legge e dal calendario venatorio". L'obiettivo è "chiedere – scrive l'associazione – approfondimenti sia sulla ricostruzione esatta di tutta la vicenda che sul rispetto delle regole da parte del giovane cacciatore".

Alcune caratteristiche dei cervi nobili

Il cervo nobile, così chiamato per il suo portamento elegante e regale, è un mammifero ruminante appartenente alla famiglia dei Cervidi. È un animale di grandi dimensioni, con un corpo lungo fino a 2 metri e un peso che può raggiungere i 300 kg. I maschi sono riconoscibili per i loro palchi, strutture ossee che crescono sulla testa e si rinnovano ogni anno.

I cervi sono animali erbivori e si nutrono di una varietà di piante, tra cui erba, foglie, frutti e bacche. Sono animali socievoli e vivono in gruppi familiari, composti da una femmina e dai suoi piccoli. Sono, altresì, animali importanti per l'ecosistema, poiché contribuiscono alla diffusione dei semi delle piante e alla regolazione delle popolazioni di altri animali.