La città di Phoenix, in Arizona, sta contando i giorni. Lo sta facendo dallo scorso maggio e ora è arrivata a quota cento. Come le giornate consecutive in cui la temperatura non è mai scesa sotto i 37,7°C.
In questo periodo dell’anno, nello stato dell’Arizona centrale fa sempre caldo ma quella in corso si sta rivelando un’estate infinita e soprattutto torrida.
Colpa del cambiamento climatico provocato dalle attività umane, colpa del costante aumento delle temperature, colpa dello sfrenato utilizzo di combustibili fossili come petrolio, gas e carbone: fatto sta che Phoenix ha battuto il precedente record di 76 giorni consecutivi a 100°F (i famosi 37,7°C) stabilito nel 1993 ed è diventata la città più calda degli Stati Uniti.
Il conteggio, come ti dicevo all’inizio, è partito lo scorso 27 maggio (quando sono stati registrati 38,9°C) e martedì 3 settembre ha sfornato la soglia dei 100 giorno con temperature folli. Ma non basta, perché secondo le previsioni il termometro resterà su per tutta la prossima settimana, con un potenziale picco di 43°C.
Quest’estate è stata la più calda a Phoenix dal 1896, quando sono iniziate le prime registrazioni climatiche. Gli ultimi dati mostrano che almeno 177 persone sono morte per cause legate al caldo finora quest’anno mentre su altre 436 sono ancora in corso le indagini.
L’anno scorso, la contea di Maricopa ha visto 645 decessi confermati legati al caldo lungo i 55 giorni consecutivi di grande calore. Ormai la città di Phoenix sperimenta circa 60 giorni con un caldo estremo, il 65% dell’estate.
Dopo l’Arizona il caldo torrido è arrivato anche in Nevada e in California, con la temperatura più alta prevista al picco nel parco nazionale della Death Valley a 120 °F (dunque 49°C).
Fonte | AP