
Negli ultimi anni, i dati epidemiologici registrano un trend allarmante: l’incidenza del cancro al colon-retto nei giovani adulti è in forte aumento, a differenza degli over 50, dove i casi sono in calo.
Questa inversione di tendenza sta spingendo la comunità scientifica a indagare sulle possibili cause. Al centro dell’attenzione si trovano le abitudini alimentari moderne, sempre più legate al consumo di cibi ultra-processati.
Secondo uno studio pubblicato su Nature Reviews Endocrinology, gli alimenti ultra-processati (come snack industriali, piatti pronti, dolci confezionati e bevande zuccherate) rappresentano oltre il 50% delle calorie introdotte quotidianamente in molti Paesi ad alto reddito, tra cui gli Stati Uniti.
Questa dieta, ricca di zuccheri raffinati, grassi saturi e ingredienti artificiali, è stata associata a un rischio maggiore di sviluppare obesità e diabete di tipo 2, condizioni che secondo i ricercatori creano un ambiente favorevole allo sviluppo del cancro al colon.
Lo studio evidenzia come le alterazioni metaboliche causate da un’alimentazione sbilanciata possano innescare meccanismi pro-tumorali. In particolare:
Questi fattori contribuiscono a creare un terreno biologico favorevole alla carcinogenesi del colon-retto, soprattutto nei soggetti più giovani.
Alla luce delle nuove evidenze, gli autori dello studio sottolineano l’importanza di rivedere le attuali linee guida per lo screening del tumore al colon, ancora poco orientate verso i giovani adulti, anche in presenza di fattori di rischio.
Le strategie preventive proposte includono:
Questi interventi, secondo i ricercatori, potrebbero ridurre significativamente il rischio di sviluppare un tumore al colon in giovane età, anche se saranno necessari ulteriori studi a lungo termine per verificarne l’efficacia.
Il crescente consumo di cibi ultra-processati non è solo una questione di abitudini alimentari, ma un fattore di rischio concreto per la salute pubblica. La correlazione tra dieta, metabolismo e cancro al colon nei giovani deve spingere verso una maggiore consapevolezza e politiche di prevenzione mirate.