uccellini

Strappati dai nidi e venduti illegalmente per le battute di caccia: centinaia di uccellini usati come richiami vivi

La rete del contrabbando, scoperta dai carabinieri, si estendeva dalla Polonia all’Italia. Sono stati sequestrati oltre 550 piccoli volatili, portati via illegalmente dai loro nidi appena nati: dovevano essere utilizzati come esche per attirare i loro simili durante le battute di caccia.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Martina Alfieri 30 Giugno 2023

In Italia non si ferma il contrabbando di fauna selvatica. Nei giorni scorsi, a Udine, i carabinieri hanno sequestrato centinaia di uccellini appena nati che erano stati strappati dai loro nidi per venire sfruttati come richiami vivi durante le battute di caccia.

I piccoli volatili sono stati catturati illegalmente da una rete criminale in Polonia e poi venduti – anche a caro prezzo – sul mercato venatorio italiano. Il loro compito sarebbe stato quello di attirare i propri simili nelle vicinanze dei cacciatori, per facilitarne l'uccisione.

L’importante operazione condotta dall’Arma dei Carabinieri, in particolare dalla sezione  Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno degli Animali del Raggruppamento Carabinieri CITES di Roma, insieme ai militari del Nucleo Carabinieri CITES di Perugia e al Centro Anticrimine Natura di Udine, ha portato al sequestro di 559 esemplari finiti nelle mani dei bracconieri.

Come spiega il WWF, la caccia con richiami vivi è una pratica legale in Italia. La sua esistenza, però, contribuisce ad alimentare anche traffici illeciti di specie selvatiche, nonostante esistano allevamenti autorizzati da cui è possibile acquistare esemplari dotati di un particolare anello identificativo che ne certifichi la provenienza.

Tra gli “uccelli da richiamo” più ambiti dagli amanti della caccia rientrerebbero in particolare i turdidi come il tordo bottaccio, il tordo sassello e la cesena.

Si tratta di una pratica che per quanto legale non ha quasi mai rispetto della vita degli animali. Gli uccelli utilizzati per questo scopo sono spesso costretti a vivere reclusi in piccole gabbie e possono venire indotti, anche con metodi invasivi, a cantare per ingannare le prede dei cacciatori.

I crimini di natura, come il contrabbando di specie selvatiche protette, costituiscono un business davvero redditizio: sempre secondo il WWF, frutterebbero alle reti di malviventi addirittura 280 miliardi di dollari ogni anno. Si tratta della quarta attività illegale più redditizia al mondo.