Che conseguenze ha su di noi l’autunno più caldo di sempre?

Le temperature medie sono in salita e gli anni più caldi della storia dal 1880 a oggi sono compresi tutti nell’ultimo decennio. Questo autunno anomalo mette a rischio ecosistemi, cibo ed energia.
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Beatrice Barra 21 Novembre 2022

Se guardi la spirale che descrive le variazioni di temperatura negli ultimi 140 anni, puoi notare come la linea si allarga sempre di più. Questo è un segnale che le temperature medie sono in salita e – con quasi un grado sopra la media storica – il 2022 si sta rivelando l’anno più caldo di sempre.

Spirale che segna la variazione di temperatura negli ultimi 140 anni

Devi sapere, però, che gli anni più caldi o più freddi capitano da sempre. Quindi non è questo l'aspetto preoccupante, quanto il fatto che sia una tendenza costante: se osservi i dati da quando abbiamo iniziato a registrare le temperature a livello mondiale – dal 1880, fino a oggi –, noterai che gli anni più caldi della storia fanno tutti parte dell’ultimo decennio. Questo cosa comporta? Che conseguenze avrà su di noi?

Le conseguenze delle temperature elevate nella vita di tutti i giorni

Se fa più caldo ce ne accorgiamo subito, ma ci sono anche una serie di effetti che toccano la nostra vita in modo meno evidente. Avrai notato che le zanzare ci tormentano ancora. Ma come mai? Le uova di zanzara hanno bisogno di calore per schiudersi: è per questo che, in genere, quando arrivano l’autunno e il freddo, spariscono dalla circolazione.

Devi sapere, inoltre, che questo clima così insolito sta avendo un forte impatto su numerosi ecosistemi e mette a rischio anche le coltivazioni. C’è infatti un’elevata probabilità che mosche e altri insetti, continuando a proliferare, aggrediscano i campi agricoli: proprio per questo in alcune zone gli agricoltori stanno preferendo fare dei raccolti anticipati.

C’è poi da considerare che, ovviamente, animali e piante regolano i loro cicli vitali anche in base alle temperature. Se il caldo continua, alcuni animali non sentiranno il bisogno di andare in letargo e anche il ciclo vitale delle piante subirà degli squilibri. Oltre alle zanzare a ottobre, puoi anche veder fiorire ciliegi e mimose. Il clima ancora favorevole può spingere alcune piante a una fioritura prematura, piuttosto che a prepararsi ad affrontare l’inverno andando in una sorta di stato di riposo. Tali fioriture verranno poi inevitabilmente stroncate dal freddo, alterando il ciclo riproduttivo della pianta e compromettendo la sua produttività per la prossima primavera.

Questi fenomeni si inseriscono nella tendenza alla tropicalizzazione del clima che stiamo vivendo in Italia: ciò comporta non solo un cambiamento dei ritmi stagionali, ma anche eventi atmosferici pericolosi, come le piogge distruttive a cui abbiamo assistito quest’anno, che devastano i campi piuttosto che irrigarli. Secondo Coldiretti, ciò si è tradotto, nel 2022, in una perdita del 10% della produzione agricola, cioè circa 6 miliardi di euro.

Caldo e siccità mettono a rischio cibo ed energia

Questo caldo prolungato si combina poi al grave periodo di siccità che affligge l’Italia dall’inizio dell’anno. Penso che anche a te saranno rimaste impresse nella mente le immagini del Po completamente prosciugato. Quasi il 30% del Paese è considerato altamente a rischio a causa della siccità. Anche in questo caso, non è la siccità in sé a preoccupare, si tratta di un fenomeno naturale, ma la sua frequenza e estensione nel tempo, alimentata dal riscaldamento globale.

Visto che le piogge sono molto scarse, gli agricoltori devono spesso irrigare artificialmente i campi per salvare i raccolti. Un intervento insolito, considerato che quello tra ottobre e novembre è di solito uno dei periodi più piovosi dell’anno: ma già il 2021, da questo punto di vista, aveva registrato una diminuzione preoccupante delle piogge. La siccità, però, riguarda non solo l’agricoltura, ma anche il settore energetico. Questo fenomeno riguarda infatti soprattutto il nord-Italia, dove si trova la maggior parte degli impianti idroelettrici del paese. Essendoci meno acqua che fluisce nelle centrali, si produce meno elettricità. Parliamo di una delle principali fonti di energia rinnovabile in Italia, che sta subendo un calo evidente: rispetto al settembre 2021 è stato prodotto il 28,3% di energia idroelettrica in meno.

L’unica buona notizia in tutta questa storia, probabilmente, è che stiamo consumando meno gas del previsto. Le previsioni dicono che le temperature continueranno a essere relativamente alte fino a dicembre, quindi è altrettanto probabile che i consumi continueranno a essere più contenuti. Secondo i dati di Snam, nei primi 23 giorni di ottobre del 2022 abbiamo consumato 809 milioni di metri cubi di gas per uso civile e domestico, rispetto a 1,32 miliardi del 2021 per lo stesso periodo. Si tratta però di una magra consolazione, di fronte agli evidenti cambiamenti che stanno subendo le regioni e i periodi climatici del nostro pianeta.

Le temperature si abbassano a Nord, ma rimane l'autunno più caldo di sempre

L’anticiclone africano continua a soffiare sull’Europa, facendo persistere questo caldo anomalo. Nella prima parte di novembre abbiamo avuto un relativo abbassamento della temperatura e forti precipitazioni, dovuto al maltempo proveniente dall’Atlantico che ha colpito soprattutto il Nord Italia, ma questo autunno continuerà a essere il più strano di sempre a memoria d’uomo.

Dopo questo video, sai che se fanno 25 gradi ad ottobre non si tratta solo di un fenomeno bizzarro, ma di un’altra conseguenza del cambiamento climatico, che riguarda non solo come ci vestiamo, ma anche come ci procuriamo il cibo e l’energia.