Che cosa ha detto davvero Greta Thunberg sul nucleare in Germania?

Durante un’intervista con un’emittente tedesca, in riferimento al prolungamento della vita di due centrali atomiche e la riapertura di impianti fossili, la giovane attivista svedese ha detto: “Se abbiamo già impianti attivi e funzionanti è un errore chiuderli per focalizzarsi sul carbone”.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Ottobre 2022

E in mezzo arriva Greta. La giovane leader del movimento Fridays For Future si è inserita nel dibattito che da mesi infuoca la Germania, se cioè continuare a produrre energia con il nucleare o riaccendendo gli impianti a carbone.

Il pensiero di Greta Thunberg è chiaro (e difficile da malinterpretare, sebbene già successo): “Se sono già attive, penso che sarebbe un errore spegnere le centrali nucleari per affidarsi al carbone”. 

L’attivista svedese è stata ospite di un’intervista organizzata dall’emittente tedesca Ard, durante la quale ha dialogato con la giornalista Sandra Maischberger a 360gradi sul clima, sul futuro del Pianeta e su cosa potremmo – o dovremmo – fare per contrastare il cambiamento climatico e la crisi energetica connessa alla guerra in Ucraina.

Il dibattito sul nucleare è prepotentemente tornato sui tavoli della politica, domestica e internazionale, quando il mondo si è trovato di fronte a Stati interi piegati dai costi del gas (di provenienza russa) schizzati alle stelle.

Stravolgendo il mercato dell’energia, il conflitto ha messo drammaticamente in chiaro come la dipendenza energetica rappresenti un grosso limite (anche) per la transizione ecologica e lo sviluppo di una politica economico-energetica sempre più sostenibile.

Il caso della Germania è emblematico. Per far fronte alla crisi, il ministro dell’Economia tedesco si è infatti visto costretto a rallentare lo stop al nucleare del Paese prolungando di tre mesi il tempo di vita di due delle tre centrali nucleari ancora in funzione. E allo stesso tempo ha dovuto ricorrere nuovamente al carbone.

Dentro un contesto di emergenza climatica, energetica e dunque economica, la Germania si trova incastrata tra una larga frangia di Governo Verde e sostenitrice del piano di uscita dal nucleare e la necessità (climatica, energetica e dunque economica, appunto) di garantirsi energia a costi accessibili.

Cosa ha detto, quindi, Greta a proposito del nucleare? Alla domanda della giornalista tedesca su cosa secondo lei sarebbe meglio per la Germania tra il prolungamento della vita delle centrali atomiche già attive o di quella a carbone, la posizione di Greta Thunberg è stata limpida. Se gli impianti che sfruttano la fissione per produrre energia sono già in funzione, non ha senso spegnerli per riattivare la filiera del carbone.

Altrettanto chiari sono i motivi dietro questa risposta. Una centrale nucleare che produce già energia non emette tante emissioni inquinanti quante ne produrrebbe un impianto a carbone. Sarebbe dunque “un errore” bloccare un’attività già avviata per riattivarne un’altra sicuramente più dannosa.

Fai attenzione però: questo non significa, come tanti hanno già detto, che Greta è a favore del nucleare in assoluto. Le sue parole non sono un’apertura all’atomo come bacchetta magica per il climate change. Né riassumono la posizione dei Fridays For Future.

Quando infatti la giornalista tedesca le chiede se, oggi, l’atomo possa rappresentare la scelta migliore per affrontare la crisi climatica, l’attivista svedese utilizza la parola più giusta di tutte: “Dipende”. Per poi ribadire: “Se abbiamo già impianti attivi e funzionanti è un errore chiuderli per focalizzarsi sul carbone”.

Quel «dipende» lascia intendere che ridurre la questione «nucleare» a un dicotomico e senza appello «sì o no» non funziona. Se davvero vogliamo garantirci un futuro sostenibile, tutte le strade potenzialmente utili all’obiettivo vanno valutate e studiate, senza preclusioni o preconcetti. Anche se questo volesse dire continuare a produrre energia attraverso la tecnologia nucleare.

Nessuna apertura totale al nucleare, dunque. Né alcun totale endorsement alla costruzione di centrali nucleari – di qualunque generazione – in paesi che ad oggi ne sono sprovvisti (come l'Italia). E nessuna strumentalizzazione, come ha giustamente ribadito la stessa Greta nel tweet che vedi qui sopra.

Anche perché nel corso dell’intervista, l'ha ribadito, ovviamente: la priorità oggi è investire sulle fonti rinnovabili a discapito di quelle fossili.