Che cosa sono e come funzionano gli ecocompattatori, le cosiddette macchinette “mangia plastica”?

L’obiettivo degli ecocompattatori è quello di incentivare la raccolta e il riciclo delle bottiglie in Pet (e non solo). Il sistema è molto semplice: il cittadino conferisce il rifiuto nell’apposito contenitore e in cambio ottiene dei punti che si possono tradurre in buoni sconto. Spesso si trovano all’uscita di supermercati e centri commerciali, ma anche nelle stazioni della metropolitana (vedi l’esempio di Roma).
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Federico Turrisi 3 Ottobre 2021

Forse il termine "ecocompattatore" potrebbe non dirti molto. Eppure è probabile che almeno una volta, magari senza saperlo, ti sarà capitato di incontrarne uno. Magari vicino a un centro commerciale o a un supermercato, in un parco o dentro una scuola, oppure semplicemente in una piazza pubblica.

Ebbene, gli ecocompattatori sono dei macchinari per la raccolta differenziata in grado di ridurre il volume di alcune tipologie di rifiuti specifici – soprattutto bottiglie di plastica realizzate in Pet, ma talvolta anche flaconi di detersivi in HDPE o lattine di alluminio – favorendone così l'avvio a riciclo. Già, perché tutti i materiali che ti abbiamo appena menzionato possono avere una seconda vita e rientrare nei cicli produttivi, in un'ottica di economia circolare. Come avrai capito anche dall'elenco iniziale, solitamente gli ecocompattatori vengono installati in luoghi dove transitano ogni giorno molte persone.

L'obiettivo delle macchinette "mangia plastica" – così vengono spesso chiamati – è anche quello di coinvolgere il più possibile la cittadinanza. Come? Attraverso il concetto di premio. Più ricicli, più ci guadagni. Anzi, ci guadagnano tutti (compreso l'ambiente, ovviamente). Detto in parole povere, buttando la bottiglietta di plastica nell'ecocompattatore, hai la possibilità di accumulare dei punti bonus che in un secondo momento possono essere trasformati in voucher e buoni sconto da utilizzare negli esercizi commerciali che aderiscono a una particolare iniziativa.

L'esempio di Roma

Di esempi concreti se ne potrebbero fare a bizzeffe. Diciamo che gli ecocompattatori sono sparsi un po' su tutto il territorio nazionale. Prendiamo il caso di Roma, non solo perché si tratta di una grande città ma anche perché ci sembra quello più emblematico. Nel 2019 l’Amministrazione Capitolina, in collaborazione con l'Atac (l'azienda del trasporto pubblico di Roma) e con il Coripet (il consorzio volontario che riunisce produttori, converter e riciclatori di bottiglie in Pet), ha lanciato la campagna “+Ricicli +Viaggi” per favorire la raccolta e il riciclo proprio delle bottiglie di plastica in Pet.

In pratica, conferendo questa tipologia di rifiuto nell'apposito contenitore, i cittadini romani avevano la possibilità di accumulare degli eco-punti e, una volta raggiunte 30 bottiglie, di ottenere un biglietto gratis. In tutto finora sono state installate 8 macchinette presso le stazioni della metropolitana.

Cambia il nome della campagna, ma la sostanza è la stessa. Questo meccanismo è stato infatti replicato sempre a Roma con l'iniziativa “Riciclami al mercato… e sarai premiato!” e 23 ecocompattatori sono stati messi a disposizione dei cittadini presso i mercati rionali della capitale sempre con l’obiettivo di incentivare la raccolta e il riciclo delle bottiglie di plastica in Pet.