
Non vuol dire che potremmo fare il bagno a Natale. La situazione riguardante il Mar Mediterraneo e la foresta Amazzonica, come la il centro di ricerca della Nasa ha ribadito, è allarmante e oltre a osservare il fenomeno del riscaldamento globale quel che si è incominciato a fare è anche stravolgere le previsioni climatiche entro il 2050. Ricordiamo, secondo gli Accordi di Parigi, l'obiettivo che le singole Nazioni si erano poste è stato quello di contenere il riscaldamento entro il +1.5 gradi entro il 2050. Adesso invece secondo il team di ricercatori della Nasa, entro il 2040, si raggiungeranno già i 2 gradi. Nel 2041 nello scenario emissivo peggiore, nel 2044 in quello a basse emissioni. L’impatto di un clima a +2°C, però, non sarà distribuito equamente in tutto il Pianeta.
A incidere sui due scenari ci saranno 5 variabili climatiche
Sicuramente una delle aree che più verranno colpite in futuro, non che ora non lo fosse già, è l'Amazzonia. Infatti il documento di ricerca pubblicato su Earth Future, indica che nella più grande foresta pluviale del mondo si concentreranno alcune delle variazioni più estreme legate all’impatto di un clima a +2°C. Nello specifico ad aumentare saranno i numeri di giorni sotto stress termico che porteranno a -98mm di pioggia all'anno e -1.7% di umidità.
Oltre alla foresta, verrà colpita anche l’area del Mediterraneo, invece sarà uno dei bacini d'acqua simbolo del cambiamento climatico. E infine il Paese che più verrà colpito sarà la Groenlandia, l'area dei ghiacciai globali, con addirittura temperature che viaggeranno sui +4°C.