Non sono i giovani del clima, non sono la nuova resistenza, ma sono semplicemente persone, di tutte le età, che esprimono la voglia di vivere. Vivere in un Pianeta più salubre, dove le morti per inquinamento dell'aria non ci siano, dove la natura torni parte dominante e si fermi l'eccessivo consumo di suolo, dove torni a piovere e la Sicilia ne sa qualcosa visto che nel 2024 è in piena emergenza siccità. E sono proprio queste le tre ragioni principali per cui ha ancora senso protestare:
Insomma, oggi, 19 aprile 2024 torna in scena lo sciopero globale per il clima, la manifestazione annuale promossa dai Fridays for Future nella quale si potrà fare un ordine, tracciando una linea, di quel che fino a ora, in un anno, è stato fatto (spoiler: poco) e di quello che, invece, serve urgentemente fare.
Il motto della manifestazione è "Riprenderci il futuro" e la spiegazione è tutta in queste dichiarazioni rilasciate dal gruppo attivista:
"Le parole chiave di questo sciopero non sono state scelte per caso. Con l’arrivo della primavera, ci stiamo lasciando alle spalle un inverno in cui di crisi climatica si è parlato pochissimo, nonostante il 2023 sia stato l’anno più caldo mai registrato. Siamo ad un passo dalla soglia che non si sarebbe dovuta superare, quella degli 1,5 gradi in più rispetto all’età preindustriale".
A Ohga ha parlato poi direttamente Martina Comparelli, portavoce dei Fridays For Future Italia la quale ha voluto esprimere l'importanza di questo sciopero globale e la sua connessione anche con quel che sta accadendo in Palestina.
Come volete cambiare la comunicazione e la narrazione che si ha sulla crisi climatica e sulla transizione?
"Se non ci sono misure di giustizia climatica e di eguaglianza che rendano la transizione ecologia non solo possibile, ma anche desiderabile la transizione non si fa. Rimaniamo nello stesso sistema produttivo che porta a estrarre risorse e inquinarle, estrarre combustibili e bruciarli, quindi è necessario farsi sentire soprattutto in un clima politico di oggi in cui la protesta non incoraggiata, ma è scoraggiata il più possibile.
Allora a noi rimangono le piazze e dobbiamo utilizzarle il più possibile.
La dimostrazione arriva dai media che sempre più sembrano un microfono esclusivo del governo.
Perché oggi parlate anche di Palestina?
Noi oggi scendiamo in piazza per un clima più giusto, ma anche per un ambiente migliore e per questo motivo al nostro sciopero globale per il clima chiediamo anche un cessate il fuoco contro la Palestina.
Vorremmo che la gente si rendesse conto di quanto sia collegata alla guerra la crisi climatica.
In Palestina, già da prima dell’inizio dei bombardamenti si procede con la sottrazione dell’acqua alla popolazione e adesso vengono utilizzate armi come il fosforo bianco che peggiore l’inquinamento e avvelena il suolo rendendo impossibile all’economia palestinese di riprendersi.
A oggi si contano 150mila tonnellate di carbone bruciato da gennaio. Inoltre sta avvenendo strategicamente la deforestazione di alberi locali sul territorio palestinese che è avvenuta strategicamente da parte di Israele. Israele che poi ha voluto sostituire la vegetazione palestinese con alberi europei che richiedono molta più acqua e questo ha danneggiato e impoverito ulteriormente il territorio palestinese Noi teniamo molto a questa lotta che vada oltre il cessate il fuoco.
Andondo, invece, un po' oltre allo sciopero di oggi. A breve ci saranno le europee, cosa cambierà e se cambierà qualcosa per voi quest'anno a livello politico?
Per quanto riguarda le europee noi ci teniamo a dire che siamo apartitici e non sosterremo alcun candidato. Quel che proveremo a fare è solo, dall’esterno, riproporre le nostre richieste e i nostri contenuti. Noi di risultati a livello politico non ne abbiamo visti.
Fridays For Future non è un partito. Continueremo a lottare in tutte le nostre forme sul territorio italiano anche per dimostrare un altro aspetto fondamentale ovvero che non è vero il messaggio che attuando una transizione nel mondo del lavoro si rischiano di perdere dei posti.
Lo sciopero globale in molte città d'Italia: andranno in scena in grandi cortei di Roma, Milano e Torino, invece a Bari, in Puglia si affronteranno tematiche più legate al grande evento del G7 che avrà sede proprio lì. A Cagliari è stato organizzato un corteo satirico insieme a Ultima Generazione, mentre a Bergamo una merenda sociale per parlare di ecologia. In Toscana invece saranno due gli appuntamenti: uno a Massa dove lo sciopero prenderà di mira la "cementificazione del parco degli Ulivi" e uno a Firenze in cui la manifestazione si svolgerò sotto il consiglio di Regione per protesta.