Climate strike solo online: l’attivismo ambientalista ai tempi del coronavirus

Greta Thunberg lancia la campagna #ClimateStrikeOnline in rispetto delle norme, imposte da molti Paesi Europei, che vietano raduni pubblici per contenere la diffusione del virus. Continua nelle piazze virtuali la lotta contro il cambiamento climatico e la richiesta di maggiore impegno da parte dei governi.
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Federico Turrisi 12 Marzo 2020

Anche il movimento globale Fridays for Future deve fare i conti con l'emergenza coronavirus. Ora che per Covid-19 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia e i casi sono in costante aumento in tutta Europa, bisogna trovare modi alternativi rispetto alle manifestazioni in piazza per mantenere comunque alta l'attenzione su una questione cruciale per l'intera umanità come la crisi climatica.

Niente panico: si passa dai luoghi fisici a quelli virtuali. La prima a invitare tutti gli attivisti a rispettare le indicazioni delle autorità per limitare il contagio e a evitare di coinvolgere grandi masse di persone è proprio Greta Thunberg. "Noi giovani siamo i meno colpiti da questo virus ma è essenziale che ci comportiamo in maniera responsabile per proteggere le persone più vulnerabili e per l'interesse della nostra comune società", ha scritto in un tweet la diciassettenne. "Quella climatica è la più grande crisi che l'umanità abbia mai affrontato, ma per adesso dobbiamo trovare nuovi modi per sensibilizzare l'opinione e per chiedere un cambiamento senza coinvolgere folle troppo grandi".

Greta Thunberg ha dunque lanciato l'hashtag #ClimateStrikeOnline grazie al quale chiunque sui social potrà postare una foto con il suo messaggio a sostegno della causa. Certo, ci sarebbe piaciuto che questa campagna fosse stata intrapresa un po' prima. Solo pochi giorni fa infatti, venerdì 6 marzo, l'attivista svedese ha manifestato insieme a migliaia di ragazzi a Bruxelles: un assembramento di persone che forse era meglio evitare, nonostante le motivazioni più che condivisibili della protesta. Ma ormai è inutile recriminare sugli errori del passato. Adesso è solo il momento della cooperazione per cercare di sconfiggere il nuovo coronavirus. Quella stessa cooperazione che servirà per affrontare anche l'emergenza climatica.