
Aspetto delicato, profumo gradevole e foglie sempreverdi. Il gelsomino è una pianta arbustiva perenne, la sua varietà più diffusa è appartenente alla famiglia delle Oleacee, del genere Jasminum, che conta circa 250 specie. Il gelsomino bianco è caratterizzato da foglie imparipennate, cioè in numero dispari, in genere da 5 a 9, appuntite e di colore chiaro.
Pianta molto diffusa, la storia del gelsomino inizia nel Medio Oriente e nell'America meridionale e, nei secoli, è stata oggetto di leggende. Si tratta di un fiore legato all’esoterismo: si dice che protegga dagli spiriti cattivi e che nell'antichità fosse diffuso come amuleto. Alcuni fiori sono stati ritrovati anche nelle tombe dell’antico Egitto e frammenti di petali nel corredo funerario di un Faraone.
Il gelsomino è così diffuso perché è un fiore è particolarmente resistente e non necessita troppe cure, soprattutto per quanto riguarda l'irrigazione. Può raggiungere un’altezza elevata, anche cinque, sei metri, e riesce ad arrampicarsi facilmente su graticci e pergolati. Ma perché si coltiva il gelsomino? Di solito a scopo ornamentale ma si possono ricavare da questa pianta anche profumi e altri prodotti naturali. Il suo olio essenziale ha proprietà antisettiche e antibatteriche: qualche goccia aggiunta a una crema viso ti può aiutare in caso di imperfezioni.
Ho iniziato descrivendoti le caratteristiche principali del gelsomino, del quale però esistono diverse varietà. Ognuna ha le proprie particolarità, che vanno tenute a mente per capire quali sono le condizioni ideali di crescita della pianta. Tra le principali possiamo distinguere:
Noto anche con il nome scientifico di Trachelospermum jasminoides, il falso gelsomino è una delle principali varietà di gelsomino rampicante, caratterizzato da fiori bianchi che compaiono intorno a maggio e un profumo intenso. Questa varietà, a differenza di quella tradizionale, non perde le foglie in inverno e ha i petali più stretti e affusolati.
Il periodo migliore per coltivare il gelsomino è la primavera: si può metterlo a dimora tra aprile e maggio così da godere della sua abbondante fioritura che inizia tra fine maggio e inizio giugno.
La migliore esposizione del gelsomino è in un luogo soleggiato e quindi molto luminoso. Se lo dovessi posizionare in un angolo del tuo balcone a mezz’ombra, non ci sono particolari problemi per la sua crescita, ma qualche ora di sole deve essere sempre garantita affinché la pianta possa crescere bene. È poi importante che il gelsomino sia riparato dal vento e dal freddo.
Il gelsomino cresce bene in terra come detto, ma anche in vaso può regalarti tante soddisfazioni. Si tratta di una pianta che non ama il freddo e, per questo, è consigliabile coltivarla in vaso purché si scelgano fioriere e vasche di dimensioni medio-grandi, almeno 30 cm.
Sul fondo bisogna mettere ghiaia o argilla espansa, per far filtrare l'acqua, il terriccio con compost inumidito. Sono utili anche dei sostegni in legno per farlo sviluppare in altezza. Durante la stagione invernale o in caso di giornate particolarmente fredde, copri il vaso del gelsomino con foglie secche oppure con le piccole cortecce di una pianta, in questo modo terrai al caldo le radici.
Il gelsomino ama la luce ma non i raggi solari troppo forti, Colloca il vaso sul balcone o sul terrazzo in una zona riparata così da proteggerlo dal vento. Innaffialo più volte a settimana. Ogni anno andrebbe eseguito il rinvaso, se fiorisce in primavera, sarebbe da fare a settembre.
Il gelsomino non ha bisogno di tanta acqua: se esposto a periodi di carenza di quest’ultima, tutto sommato mostra una buona resistenza. Se quindi parti per le vacanze un paio di settimane, non preoccuparti troppo di doverlo innaffiare ogni giorno: la strategia della bottiglia di plastica riempita di acqua e rovesciata a testa in giù nel vaso, dovrebbe tamponare temporaneamente la tua assenza. Le irrigazioni alla pianta comunque stimolano la crescita e la fioritura e per questo motivo sono raccomandate in primavera e in estate. Attenzione ai ristagni di acqua perché potrebbero causare asfissia e marciumi delle radici.
Quando puoi potare il tuo gelsomino? Per farlo devi aspettare la fine della stagione della fioritura, eliminando i rami che compromettono la crescita ordinata della pianta o quelli che ti sembrano più deboli o ormai deformati. In questo modo favorirai la comparsa dei primi fiori.
Scegli un terreno ricco di sostanze organiche, che sia soffice e ben frenato. Il terriccio deve essere fertile e ben drenato e includere torba e ghiaia per far sì che la pianta regga meglio le basse temperature ed eviti ristagni d'acqua. Se vuoi far crescere il tuo gelsomino in vaso mescola del terriccio universale da giardino con torba e sabbia.
Se il tuo gelsomino è in fase di crescita, dovresti applicare il concime ogni due settimane. In primavera e in estate usa del concime liquido da diluire con l’acqua che usi per innaffiare. Verso la fine dell’inverno puoi invece procedere con una concimazione organica con compost o stallatico.
Il gelsomino teme gli afidi e le cocciniglie che si nutrono proprio della linfa della pianta e che ricoprono le foglie di melata, una sostanza zuccherina che diventa il luogo ideale per lo sviluppo di malattie fungine come le fumaggini. In caso di eccessiva umidità associata a temperature miti, sul tuo gelsomino potrebbe comparire anche la muffa grigia, che va contrastata con un fungicida appropriato.
Per prevenire il sopraggiungere di alcuni parassiti, basta miscelare al terriccio dello stallatico maturo e trattarlo con dello zolfo. Puoi, poi, sfoltire la pianta e usare dei fungicidi sempre a base di zolfo. Per trattare gli afidi, pidocchi che attaccano il fogliame, puoi acquistare antiparassitari presso negozi specializzati. Per eliminare la cocciniglia, se la zona infetta è circoscritta, si può utilizzare un batuffolo imbevuto in acqua e alcol. In alternativa si usano insetticidi o olio bianco.
Prevenire le malattie del gelsomino bisogna fare attenzione alle concimazioni e alla annaffiature: esse non devono essere eccessive. Durante la stagione estiva non annaffiare durante il giorno e non bagnare le foglie e i boccioli. Presta molta attenzione ai ristagni idrici.
Fonte|Video: Pure Greeny
(Scritto da Gaia Cortese il 26-05-2020;
Modificato da Alessandro Bai 4-11-20;
Modificato da Evelyn Novello il 15-06-2023;
Modificato da Mattia Giangaspero il 6.05.2024)