Come coltivare in vaso il mirto, la pianta conosciuta per il liquore prodotto dalle sue bacche

Nel momento in cui il mirto fiorisce, i suoi fiori e le sue foglie sprigionano un aroma inebriante. Basterebbe questo per voler coltivarne una pianta sul proprio balcone. Poi ci sono tutte le proprietà delle bacche, delle foglie e dei rametti: quanto basta per leggere questo articolo e imparare a coltivare come si deve il mirto.
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Mattia Giangaspero 6 Luglio 2023

Appartenente alla famiglia delle Myrtaceae. il mirto (Myrtus communis) è una pianta sempreverde particolarmente rustica, che si propaga facilmente nella macchia mediterranea.

In Sardegna poi lo chiamano licor de murta, e potrebbe far pensare anche male. In verità, si tratta del comune liquore di mirto o mirto di Sardegna, una bevanda alcolica molto popolare nell’isola, ma non solo. Questo liquore non potrebbe essere prodotto se dietro non ci fosse una pianta che produce le bacche che danno origine alla produzione stessa del rinomatissimo Mirto di Sardegna.

Come coltivare il mirto

Di norma, il mirto fiorisce nei mesi di maggio e giugno, ma se il clima è favorevole, può tornare a fiorire anche in autunno: evento tra l'altro molto gradito dalle api che in questo modo approfittano per procedere nuovamente con un’impollinazione.

La pianta del mirto cresce spontaneamente in natura ma che può essere coltivata anche in vaso. Ecco come.

Coltivazione in vaso

Come ti dicevo prima, coltivare in vaso un arbusto come il mirto ti garantisce una profumazione intensa nei mesi di fioritura della pianta. Oltretutto il fatto di avere la pianta in vaso ti consente di metterla a riparo dalle gelate invernali se le temperature, in particolare al Nord, dovessero abbassarsi troppo.

Coltivazione in giardino o in orto

Il mirto è una pianta rustica abbastanza resistente ma è consigliabile collocarla in un luogo che presenti un clima mite, in un terreno ottimamente drenato ed evitare in qualsiasi modo la formazione di ristagni idrici.

Come riprodurre il mirto

Ogni parte del mirto ha delle specifiche caratteristiche  e proprietà.

per seme

Le bacche scure, per esempio, in cucina possono essere consumate appena colte o impiegate per aromatizzare le carni bianche, il maiale e il pesce; ovviamente sono usate anche per preparare il famoso Mirto di Sardegna, ma anche per la preparazione di confetture di frutta.

per talea

Dalle foglie e dai rametti più giovani del mirto si ottiene poi un olio essenziale, il mirtolo, che contiene antiossidanti, vitamina C e altri  principi attivi. Viene impiegato come rimedio naturale per le sue proprietà balsamiche, quindi per alleviare le più comuni affezioni a carico dell’apparato respiratorio e delle vie aeree; ha infatti un effetto anti mucolitico, espettorante e fluidificante del catarro.

Diluito poi con altre lozioni, l’olio essenziale di mirto può svolgere un’azione astringemte sulla pelle grassa, infiammata o affetta da acne.

Quanto ci mette a crescere

Circa nei primi due mesi di tempo il mirto cresce più rapidamente. A seconda dell’età, però, della pianta e del luogo in cui cresce, il mirto può raggiungere anche i 4 metri di altezza, ma è più frequente che arrivi a mezzo metro. I suoi fiori di colore bianco hanno un profumo davvero inebriante, simile a quello delle foglie, motivo per cui coltivare una pianta di mirto in vaso, sul proprio balcone, è sicuramente una buona idea.

Come curare il mirto

Dal momento che il mirto è una pianta tipica della macchia mediterranea, ovviamente predilige una buona esposizione al sole e un clima temperato.

Per tenere ordinato il mirto devi potare la pianta almeno una volta all’anno mantenendo la dimensione dell’arbusto e dando ordine alla sua forma, non proprio come faresti per un bonsai, ma quasi. Di tanto in tanto elimina i rami spezzati, quelli secchi e quelli vecchi, così da prevenire eventuali malattie della pianta.

Il mirto è particolarmente resistente alla siccità, soprattutto le piante che crescono in natura. In ogni caso, per regolarti innaffia circa ogni 10 giorni, evitando la formazione di ristagni idrici che possono portare all'inevitabile marciume delle radici della pianta.

Il concime ideale per il mirto deve avere un elevato titolo di azoto e di potassio. Il primo elemento favorisce il regolare sviluppo vegetativo della pianta, mentre il secondo garantisce il completo apporto di tuttigli elementi nutrizionali indispensabili per questa specie aromatica.

Malattie e parassiti

Sono i parassiti ad esserle più nemici, soprattutto gli afidi, problema comune a molte piante. Un altro problema che riguarda il mirto sono le malattie crittogamiche, in particolar modo l'oidio o mal bianco, anche questo presente in svariate tipologie di piante.

(Pubblicato da Gaia Cortese il 20-09-2021

Modificato da Mattia Giangaspero il 06-07-2023)