
È sempre affascinante scoprire Paesi esotici e magari trovarci di fronte ad animali che fino a quel momento non avevamo mai visto in prima persona. Purtroppo, però, anche il turismo e la nostra curiosità nei confronti della natura nascondono delle insidie, di cui spesso non ci rendiamo conto: senza volerlo, potremmo rischiare di favorire i cosiddetti crimini di natura.
Il WWF ha appena realizzato un nuovo report in cui analizza l’impatto dei crimini di natura e dei traffici di specie protette, legati alle attività di bracconaggio, che minacciano la biodiversità e l’economia soprattutto dei Paesi emergenti. Per alcune regioni del mondo, flora e fauna rappresentano una vera ricchezza: la presenza di un singolo elefante può valere, grazie agli introiti dovuti al turismo, oltre 1.75 milioni di dollari. Un motivo in più per tutelarne la salute e l'incolumità. Tra le specie più minacciate da reati contro la natura, per il WWF, oltre agli elefanti ci sarebbero il rinoceronte, la tigre e il pangolino.
Secondo la Federazione Internazionale dei Ranger, negli ultimi 10 anni, per difendere l’ambiente e la fauna selvatica, sarebbero morti oltre 1.100 ranger. Ma anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare la nostra parte per disincentivare azioni illegali e nocive commesse nei confronti della natura. Ecco quali sono, secondo il vademecum del WWF, i consigli per diventare un viaggiatore responsabile:
Dobbiamo in ogni caso ricordarci che i crimini di natura possono accadere anche vicino a noi: in Italia, Paese davvero ricco di biodiversità, alcuni reati ambientali come il bracconaggio e il traffico di animali sono ancora molto diffusi.