
Gli alberi agiscono come spugne naturali, assorbendo grandi quantità di acqua attraverso le loro radici e rilasciandola lentamente nel terreno. Questo processo aiuta a ridurre il rischio di inondazioni improvvise. Infatti le foreste possono ridurre significativamente il deflusso superficiale durante le piogge intense, diminuendo così il rischio di alluvioni.
L'aspetto fondamentale che evita un mancato drenaggio della pioggia e quindi poi la formazione di allagamenti e bombe d'acqua, come accaduto recentemente a Valencia, riguarda il tronco dell'albero e più nello specifico le radici. Queste riescono a stabilizzare il suolo e prevenire l'erosione di questo. Questo è particolarmente importante in aree collinari e montuose, dove l'erosione può portare a frane devastanti. Un rapporto dell'UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente) evidenzia come le foreste possano agire come barriere naturali contro l'erosione, proteggendo le comunità e le infrastrutture.
Gli alberi contribuiscono alla formazione di microclimi locali che possono moderare le temperature e ridurre l'intensità delle precipitazioni. Uno studio del Paul Scherrer Institute ha dimostrato che i composti organici volatili rilasciati dagli alberi possono influenzare la formazione delle nuvole, contribuendo a regolare il ciclo dell'acqua e a mitigare gli effetti delle bombe d'acqua.
"Come parte del progetto internazionale CLOUD presso il centro di ricerca nucleare CERN, i ricercatori del PSI hanno identificato i cosiddetti sesquiterpeni, idrocarburi gassosi rilasciati dalle piante, come un fattore importante nella formazione delle nubi". – come si legge all'interno dello studio.