Come leggere le etichette degli alimenti? Scopriamolo insieme

Secondo un regolamento europeo del 2011, esistono una serie di informazioni che un’etichetta di un prodotto alimentare confezionato deve per forza riportare. Ma una buona regola generale è quella di individuare le diciture più lunghe e dettagliate, perché significa che quel cibo è di qualità e non ha nulla da nascondere.
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Kevin Ben Alì Zinati 23 Novembre 2023
* ultima modifica il 23/11/2023

Gli scaffali dei supermercati pieni di prodotti alimentari confezionati sono un po' come una vetrina di un negozio: ogni cibo è lì per invogliarti a comperarlo. Ma siccome, a differenza di un vestito o una borsa, l'oggetto dell'acquisto si trova all'interno e non lo puoi vedere subito con i tuoi occhi, il pacchetto diventa fondamentale. E allora ecco che si sprecano immagini di soffici cornetti e di legumi splendenti assieme a scintillanti scritte con i vari "senza": "senza grassi", "senza zuccheri", "senza olio di palma".

Così come un vestito lo tocchi per sapere se è davvero del materiale che vuoi, anche per un prodotto alimentare c'è il modo di stanare tutte le sue reali qualità: l'etichetta. Un po' come se fosse il curriculum vitae di quel determinato cibo, tenderà a mettere in risalto le proprietà migliori e a lasciare per ultimo quelle che è meglio non farti notare subito. Potrebbe quindi aiutarti sapere come leggere un'etichetta da cima a fondo e cosa deve per forza essere indicato, secondo il regolamento europeo 1169/2011.

Quali sono le informazioni obbligatorie e facoltative presenti su un'etichetta alimentare?

Non ha importanza su quale alimento sia stata incollata, o su quale confezione sia stata stampata. Un'etichetta alimentare a norma deve rispondere per legge a queste quattro caratteristiche:

  1. Chiarezza: devi essere in grado di capire facilmente le indicazioni e non devono sorgerti dubbi sul tipo di prodotto che stai acquistando. Non è quindi possibile inserire nessuno strano codice che non sia di immediata comprensione.
  2. Leggibilità: devi poter leggere i caratteri senza troppa difficoltà, per questa ragione la legge prevede che siano alti almeno 1,2 millimetri e che gli ingredienti che possono essere fonte di allergie vengano scritti con una formattazione diversa. E ogni parola deve essere in lingua italiana, a meno che non si tratti di un termine di uso comune anche se straniero.
  3. Lettura immediata: tutte le informazioni devono rientrare nel campo visivo allo stesso momento. Non possono essere distribuite su tutta la superficie della confezione, ma essere raggruppate in uno specifico spazio dove tu saprai di poterle trovare. Ecco perché solitamente appaiono nella tipica tabella con i bordi neri e spessi.
  4. Indelebilità: non possono cancellarsi durante il trasporto o se rimangono sugli scaffali del supermercato per troppo tempo. I produttori devono assicurarsi che le etichette siano indelebili.

Il regolamento europeo prevede che per ogni alimento confezionato vengano indicate le seguenti caratteristiche:

  • Denominazione
  • Elenco degli ingredienti in ordine di quantità
  • Qualsiasi ingrediente, sia contenuto nel prodotto che utilizzato durante la lavorazione, che possa provocare allergie o intolleranze
  • Quantità di determinati ingredienti o di categorie di ingredienti
  • Quantità netta dell'alimento, ovvero senza imballaggio e senza eventuale liquido di conservazione
  • Data di scadenza o termine minimo di conservazione
  • Condizioni particolari di conservazione o di impiego
  • Il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare
  • Il paese d'origine o il luogo di provenienza
  • Le istruzioni per l’uso, nel caso siano necessarie per un uso adeguato dell'alimento
  • Per le bevande con più dell'1,2% di alcol in volume, il contenuto effettivo di alcol
  • Una dichiarazione nutrizionale

Su ogni etichetta poi sono previste anche delle informazioni facoltative, fornite su base volontaria, come es marchi di qualità o indicazioni per ricette. Tutte queste però devono soddisfare dei requisiti:

  • non devono indurre in errore il consumatore
  • non devono essere ambigueconfuse
  • devono basarsi, se del caso, su dati scientifici pertinenti
  • non possono occupare lo spazio disponibile in etichetta per le informazioni obbligatorie

Che cosa indica il valore energetico di un alimento

Un dato interessante ma anche estremamente utile che puoi ritrovare nell'etichetta di un alimento è il suo valore energetico. Si tratta di una misura che esprime la quantità di energia che quel particolare cibo è in grado di offrirti.

In sostanza, è l'apporto calorico dell'alimento e viene espresso in chilocalorie (Kcal) o in chilojoule (kJ).

Tabella nutrizionale: che dati contiene?

In realtà, la dichiarazione nutrizionale è la prima informazione che hai sempre controllato. Si tratta infatti dell'indicazione delle calorie e di alcune sostanze nutritive presenti nell'alimento che vuoi comprare.

Servono soprattutto a supportare le iniziative di educazione a una dieta sana portate avanti dall'Unione Europea e dai singoli Stati membri. Potresti quindi trovare anche le raccomandazioni di nutrizionisti sulla dose giornaliera consigliata.

Non può invece assolutamente mancare l'indicazione sulla quantità di:

  • grassi
  • acidi grassi saturi
  • carboidrati
  • zuccheri
  • proteine
  • sale

Devono essere espressi come dose per 100 grammi oppure per porzione.

Come riconoscere gli ingredienti, gli allergeni e le eventuali avvertenze presenti su un'etichetta alimentare?

Leggere un'etichetta alimentari dev'essere un'operazione immediata e soprattutto facile, che ciascuno di noi deve poter fare per tutelarsi e garantirsi allo stesso tempo un prodotto sano e sicuro. Per questo ogni azienda dovrà struttura le informazioni riguardo ingredienti, allergeni ed eventuali altre avvertenze in modo accessibile e riconoscibile.

Per esempio, potresti trovare queste informazioni evidenziate oppure scritte in caratteri diversi, maiuscolo o grassetto. Su altre etichette, invece, potresti trovare uno dei simboli specifici che ti riporto qui sotto.

Fai attenzione ai trucchetti

Come ti dicevo prima, l'etichetta di un alimento è un po' come il suo curriculum ed esattamente come accade su quel documento, può essere che si bari un po'. Di norma, se le indicazioni sono lunghe e dettagliate, significa che il produttore non ha nulla da nascondere ed è un buon segno per quanto riguarda la qualità del prodotto.

Se, ad esempio, oltre a una generica scritta "Italia", alla voce provenienza trovi anche la sede dello stabilimento e il numero del lotto saprai con certezza che è stato prodotto nel nostro Paese e non che ci è stato solo confezionato.

Spesso i tipi di grassi, cioè gli ingredienti che ti possono anche spingere a scartare un prodotto, vengono un po' nascosti sotto nomi che ti suonino più salutari, come la margarina. Ecco, se su un'etichetta trovi questa indicazione, sappi che la sua quantità dovrai sommarla a quella degli altri grassi animali presenti, come lo strutto.

Il tipo di olio deve essere indicato con precisione, non basterà un generico "grassi vegetali". È diverso infatti un olio d'oliva da uno di girasole o di palma. Non solo, ma più la dicitura è lunga, più sarai sicuro che è stato utilizzato un ingrediente di qualità. Ad esempio "olio d'oliva" va bene, ma "olio extravergine d'oliva di prima spremitura" è ancora meglio.

La scritta "senza zucchero" significa, in realtà, "senza saccarosio", ma è probabile che l'alimento contenga diversi ingredienti del tutto simili come sciroppo di glucosio, sciroppo di fruttosio o amido di mais. Un po' come quando scopri che quel vestito di cotone costava così poco, perché di fibra naturale c'era solo l'1%.

Fonti| Ministero dello sviluppo economico; Diritto.it

(Articolo scritto da Giulia Dallagiovanna l'11 dicembre 2018
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 23 novembre 2023)

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