Come potare delle viti abbandonate da anni e qual è il periodo migliore

Esistono vari metodi di potatura della vite secca, mentre per quanto riguarda la stagione per procedere con la potatura, la più consigliata resta quella invernale. Vediamo insieme allora quali sono le tecniche da impiegare per salvare le vite abbandonate.
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Mattia Giangaspero 8 Febbraio 2024

Inverno è sinonimo di potatura della vite e in questo periodo, in tutti i vigneti italiani si sta ultimando l'ultima potatura prima dell'inizio della stagione delle vigne. Esistono diverse tecniche per avvicinarsi a questa operazione colturale e dipendono principalmente dall'areale, dal vitigno e dalla forma di allevamento messa in piedi nel campo agricolo. Vediamo allora quali sono questi diversi metodi di potatura che possono essere utilizzati.

Come eseguire la potatura della vite

Per operare una corretta potatura bisogna tener conto di diversi fattori: la forma di allevamento, la varietà, il portinnesto, lo stato fitosanitario, l’età del vigneto, la fertilità del suolo, la possibilità di ricorrere all’irrigazione, sono tutti fattori che incidono sulla modalità di potatura. A prescindere dalla varietà e dal tipo di portinnesto, che favorisce o frena la vigoria, in un vigneto giovane, o in caso di terreni fertili, si dovrà assecondare la vite con una potatura lunga per non provocare eccessivi ricacci; al contrario, in un vigneto con qualche anno alle spalle o nel caso di terreni poveri, dove non c’è possibilità di irrigare, si dovrà potare corto e contenere un po’ le rese .

La fertilizzazione, le eventuali irrigazioni, la potatura verde, la difesa fitosanitaria, saranno di conseguenza stabiliti e attuati per adeguare la resa alla produzione desiderata, in quantità e qualità.

Tagli potatura

Gli aspetti da considerare per praticare una corretta potatura sono:

  • L’età delle piante
  • Il numero di gemme
  • La lunghezza del tralcio
  • Il periodo (precoce/tardivo)
  • L’incisività dei tagli (minor numero possibile e dimensioni ridotte)
  • Gli obiettivi produttivi
  • La vigoria indotta dall’ambiente
  • La fertilità delle gemme basali del capo a frutto (che dipendono dal vitigno)
  • La forma di allevamento/densità d’impianto.

Nei sistemi di allevamento dove non è possibile eseguire la potatura meccanizzata si può ricorrere alle forbici agevolatrici ad azionamento pneumatico, idraulico o elettrico, che consentono di velocizzare le operazioni di potatura e di ridurre la forza che deve esercitare l’operatore.

Quante gemme si devono lasciare?

È sicuramente sbagliato parlare a priori di quale sia il carico di gemme ottimale da lasciare sul vigneto in quanto ogni situazione sarà diversa da un’altra in base al vitigno, al terreno, al clima, alla forma di allevamento, alla quantità di fertilizzanti e di acqua che si renderanno disponibili nell’anno, alle operazioni colturali adottate.

Quindi non si potrà standardizzare questa operazione, ma l’equilibrio vegeto-produttivo andrà sempre ricercato guardando soprattutto a quella che è stata la risposta vegetativa e produttiva dell’anno precedente: se siamo rimasti soddisfatti dalla quantità e dalla qualità del prodotto, cercheremo di ripetere la potatura e cercheremo di ripetere le operazioni colturali dell’anno precedente adattandoli sicuramente alla situazione climatica dell’anno in corso; se invece abbiamo prodotto troppo o poco o non abbiamo ottenuto qualità soddisfacente dovremo adottare correttivi.

Il carico di gemme lasciato condiziona il numero di grappoli ottenibili nell’anno; le prime cose da conoscere sono quindi la fertilità media delle gemme per ogni vitigno: moltiplicando il numero di gemme per la fertilità media e il peso medio del grappolo sapremo quanto potenzialmente quel vigneto ci darà in termini di produzione.

Come potare viti abbandonate da anni?

Il periodo di esecuzione della potatura secca va da novembre a marzo: per questioni di carattere organizzativo, e nelle pergole per evitare danni da neve, si inizia a potare da novembre, appena dopo la caduta delle foglie; il momento migliore per la potatura è però da fine gennaio a fine marzo. La potatura secca deve porre le basi per un ottimale equilibrio tra l’attività vegetativa e l’attività produttiva della pianta: una pianta in equilibrio esprimerà la migliore qualità possibile, avrà uno stato vegeto-produttivo ottimale e sicuramente potrà durare più a lungo negli anni.