
Come abbiamo capito purtroppo negli ultimi due mesi, la transizione energetica e l'abbandono dei combustibili fossili sono fondamentali non solo per il futuro del nostro Pianeta e quindi della nostra stessa vita, ma anche, nel breve termine, per le sorti della guerra iniziata dalla Russia in Ucraina.
«La guerra in Ucraina sta causando sofferenze inimmaginabili alla gente ucraina, e ha mostrato come la dipendenza dell'Europa dall'energia prodotta dai combustibili fossili stia causando guerre e conflitti, oltre alla crisi climatica», ha scritto Greenpeace nel report Unhooking Europe from oil. 10 measures in the transport sector to wean the EU off Russian oil.
«Mentre i paesi europei hanno imposto sanzioni alla Russia, continuano a pagare quasi 200 milioni al giorno per importare il petrolio russo – si legge ancora nell'introduzione al rapporto –, finanziando la macchina da guerra di Putin. Le esportazioni da petrolio sono la principale fonte di guadagno per la Russia» (per non parlare del gas).
Anche per questo, Greenpeace ha proposto dieci azioni che le istituzioni e i paesi europei dovrebbero intraprendere, per ridurre la dipendenza da petrolio e i consumi di questo combustibile fossile. Si tratta di cinque provvedimenti sul breve termine, e cinque sul lungo.