Come si conserva il riso avanzato e quanto può durare?

Se hai del riso avanzato, che sia crudo o cotto, ti consigliamo come conservarlo e per quanto tempo. Ecco le indicazioni di un biologo nutrizionista.
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Evelyn Novello 16 Febbraio 2024
In collaborazione con Dott. Simone Gabrielli Biologo nutrizionista

Ti è avanzato del riso e non sai come conservarlo? Spesso il riso è un alimento che si può avanzare perché in cottura raddoppia il suo volume ed è facile, quindi, sbagliare le proporzioni. Una volta bollito, puoi tenerlo in frigorifero o in freezer ma occorre seguire qualche regola per preservarne sia il gusto che la consistenza.

"È importante – spiega il dott. Simone Gabrielli, biologo nutrizionista – non lasciare i cibi cotti fuori dal frigo perché ci potrebbero essere spore batteriche resistenti alle alte temperature che potrebbero germinare e far tornare attivo il batterio che può moltiplicarsi. Se poi ingeriti causano tossinfezione, per esempio il Bacillus cereus. Se avanzi del riso, è fondamentale raffreddarlo il prima possibile entro un'ora dalla cottura e poi riporlo in un luogo fresco. Utilizza un contenitore ermetico così da evitare contaminazioni crociate e sarai sicuro che per un paio di giorni l'alimento sarà ancora buono".

Se dovessi dimenticarti l'alimento per troppo tempo a temperatura ambiente, ciò "favorisce la proliferazione di batteri – continua l'esperto. – Potrebbe durare mezza giornata ma, essendo che a temperatura ambiente il batterio è libero di moltiplicarsi, più passa il tempo e più c'è il rischio. Se non hai a disposizione un frigorifero, conserva il cibo in una borsetta termica o simile". Puoi, in alternativa, utilizzare un freezer, in questo caso, "le linee guida consigliano un limite di permanenza dei cibi cotti come riso o pasta, per massimo 1 mese" precisa Gabrielli.

Se parliamo di riso crudo, invece, dovresti conservarlo "in un luogo asciutto, lontano da fonti di calore e di luce, possibilmente chiuso, magari in un contenitore ermetico per impedire che qualche insetto ci trovi lì in rifugio. Per sapere per quanto conservarlo, io consiglio di affidarsi alla data in etichetta, dopo quella data non diventa pericoloso ma potrebbe essere alterato il gusto (infatti c'è scritto " da consumarsi preferibilmente entro il…". Controlla, però, colore e odore per capire se si è alterato qualcosa per colpa di muffe o batteri. In tal caso si vedono a occhi nudo" conclude il nutrizionista.