Come si fa e a cosa serve un innesto? Ce lo spiega un esperto contadino

Realizzare un innesto in natura non è così difficile come potrebbe sembrare e oltretutto, se l’innesto ha successo, regala molte soddisfazioni. In questo video di Ohga a spiegarci passo per passo come eseguire l’operazione è Antonio, contadino dalla lunga esperienza, che si cimenta nella vinificazione.
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Mattia Giangaspero 27 Ottobre 2023

Come si fa e a cosa serve un innesto? L’innesto non è altro che l’unione di due piante della stessa specie,  e viene fatto per dare vita a una pianta più forte e rigogliosa. In questo video a spiegarcelo è Antonio, 78 anni, contadino appassionato che in pochi passi ci spiega come compiere questa operazione per far moltiplicare una pianta. Da notare che viene sempre fatto su una pianta selvatica perché quest’ultima difficilmente si ammala e l'innesto, come vedremo, inizialmente è come una ferita aperta.

Cos’è l’innesto

Operazione con cui si fa crescere sopra una pianta (detta portainnesto o soggetto) una parte di un altro vegetale della stessa specie o di specie differenti (detto nesto o oggetto), al fine di formare un nuovo tipo di pianta, o più pregiato o più produttivo o più giovane.

Tipologie di innesto

Esistono 8 tipi diversi di innesto, vediamo insieme quali sono e cosa cambia da una tipologia all'altra.

  1. Innesto a gemma: si praticano usando solo le gemme presenti nei rami della pianta. L'innesto avviene o al centro del ramo o ai piedi
  2. Innesto a gemma vegetante: i effettuano all’inizio della primavera, utilizzando gemme che vengono prelevate da rami recisi durante il riposo vegetativo che vengono conservati in frigorifero.
  3. Innesto a gemma dormiente: si effettua a fine estate, mantenendo il picciolo della foglia attaccato alla gemma.
  4. Innesto a zufolo: si effettuano due tagli trasversali paralleli sopra e sotto la gemma a tre o quattro centimetri l’uno dall’altro, congiunti in seguito da un taglio verticale
  5. Innesto  a pezza: Sul portainnesto si effettuano tre incisioni, una trasversale superiore e due longitudinali, in modo da delimitare una superficie rettangolare.
  6. Innesto a marza: si differenzia da quelli a gemma perché il nesto (la parte da innestare) è composto da un ramo contenente due o tre gemme.
  7. Innesto a spacco inglese: è necessario avere delle piantine delle medesime dimensioni  al fine di farli combaciare pressoché alla perfezione.
  8. Innesto a corona: si praticano dei tagli ai bordi della superficie del portainnesto

Quali piante si possono innestare?

Alberi di albicocco, pesco, susino e ciliegio (innestati a fine estate, fra agosto a settembre). Alberi di melo e pero si innestano quando il clima è freddo, quindi tra la fine di febbraio e marzo.

Quando va fatto l’innesto

L' innesto si può eseguire da febbraio ad aprile: di solito non richiede legature né mastice . I rametti del portainnesto e del nesto si tagliano allo stesso modo obliquamente ed è bene che la lunghezza del taglio sia pari a circa una volta e mezzo il diametro della marza.

Come fare l’innesto

Nel video Antonio si adopera per la preparazione di un vitigno, pertanto il suo obiettivo è quello di mettere un tipo di uva a vinificare. L’operazione principale è quella di posizionare correttamente il nesto (il ramoscello di una pianta), nel porta innesto, ottenuto facendo con uno specifico coltello un taglio (spacco) nel ramo di un’altra pianta messa a dimora.

Per questa operazione è necessario procurarsi della rafia che servirà per stringere il portainnesto; una sorta di piccola piccozza utile per allargare l’innesto; infine, una resina indicata per gli innesti per l’operazione di impeciatura, resina che si può acquistare presso qualsiasi ferramenta. L’impeciatura è fondamentale perché l’innesto è paragonabile a una ferita aperta e bisogna assicurarsi che non venga attaccato da germi che possano infettarlo.

Dopo qualche settimana, dai nodi della pianta innestata potrebbero comparire i primi germogli. A quel punto significherebbe che l’operazione di innesto è andata a buon fine!

(Pubblicato da Gaia Cortese 25.05.2022;
Modificato da Mattia Giangaspero il 27.10.2023)